«Ma quale bluff. Io mi sono candidato alla carica di sindaco, non ho mai tradito gli elettori. Ho preso parte a tutti gli incontri da candidato. Non temo alcuna ritorsione, non abbiamo falsato le elezioni». Lo dice all’ANSA Ismaele La Vardera, giornalista pubblicista, dopo le polemiche per la presunta candidatura bluff alla carica di sindaco a Palermo e il faccia a faccia con un candidato deluso dal risultato elettorale (2,6%) al quale l’ex Iena avrebbe detto che le elezioni sarebbero state un pretesto per girare un documentario. «Mi sono candidato il 16 gennaio – aggiunge -, il cameraman è arrivato a fine febbraio, non mi ha seguito dall’inizio. La presenza di una telecamera durante la mia campagna elettorale era legata alla strategia di comunicazione da mettere in campo via social, poi solo dopo è maturata questa idea (di realizzare un documentario, ndr)». Sul fronte dei soldi che avrebbe ricevuto puntualizza: «Dai partiti non ho ricevuto un euro in questa campagna elettorale: né da Fratelli di Italia, né da Noi con Salvini – aggiunge – Ho aperto un iban che ha avuto solo un accredito di 500 euro da un mio amico milanese. La campagna elettorale mi è costata intorno alle 20 mila euro: 5 mila li ho messi di tasca mia per comprare il lapino e la parte restante li ho spesi per la cartellonistica. Ma sono debiti, devo ancora pagarli».
Ma La Vardera non molla e rassicura «il documentario si farà, quando è presto per dirlo, ci vorrà del tempo, abbiamo qualcosa tra le 60 e le 100 ore di girato». Poi ai palermitani dice: «appena lo vedranno, si accorgeranno che ho reso un servizio pubblico ai cittadini, sui retroscena della politica». Domani i movimento Noi con Salvini tornerà a riunirsi per tracciare un bilancio delle amministrative. La Vardera non ci sarà. «Non mi hanno invitato», fa sapere.
E proprio un esponente di Noi con Salvini oggi torna a parlare dell’argomento: «Non ho mai pensato al complotto, ma avevo intuito che c’era qualcosa e l’avevo segnalata. Domani ci sarà un incontro a Palermo: faremo il punto sulle amministrative e chiaramente su questa storia». Ad annunciarlo è Francesco Vozza, esponente palermitano del movimento Noi con Salvini.
«Con Ismaele c’erano stati degli screzi anche in pubblico – aggiunge Vozza, il più votato tra i candidati al consiglio comunale nella lista Noi con Salvini – FdI -, ma poi quando si è deciso di convergere sul suo nome, l’ho sostenuto chiaramente perché era il nostro candidato: Matteo Salvini l’aveva preso a cuore. A prescindere, va chiesto scusa agli elettori, ci sono delle responsabilità politiche del coordinatore della Sicilia occidentale che vanno affrontate. Sono stato il più votato della lista e la mia reputazione – conclude -, la mia immagine come quella delle tante persone candidate è stata lesa, mentre chi ci ha votato si è sentito preso in giro».
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