Caso Formosa, arriva in ritardo sospensione per il vigile Madre: «Ancora sviste e dimenticanze. Chiedo giustizia»

«Ancora sviste e dimenticanze». Inizia così il post che ha pubblicato questa mattina sul proprio profilo Facebook Lucia, la madre di Renzo Formosa, il 15enne siracusano morto in un incidente stradale nella tarda mattina del 21 aprile del 2016. Il disguido sollevato dalla donna riguarda un ritardo nell’applicazione della sanzione disciplinare prevista per uno due agenti della pattuglia della polizia municipale che intervennero sul luogo dell’incidente, in via Bartolomeo Cannizzo. «Nei primi giorni di gennaio abbiamo notato che il vigile era regolarmente in servizio quando invece per lui la sospensione sarebbe dovuta partire a decorrere dal primo giorno dell’anno – spiega a MeridioNews la signora – Sono stata io, per l’ennesima volta a segnalare e a sollecitare. Come sarebbero andate le cose se non avessimo provveduto noi familiari che chiediamo solo giustizia?». 

Il provvedimento, in effetti, è stato deciso dalla commissione disciplinare del Comune di Siracusa all’inizio di dicembre, dopo che il sindaco Francesco Italia aveva chiesto una relazione sul caso. Prevede la sospensione dal servizio per una durata di quindici giorni per uno dei due agenti e di due mesi per l’altro. La decurtazione dello stipendio per Francesco Callea e Francesco Gualtieri – questi i nomi dei due vigili – durerà fino al decimo giorno, a decorrere dall’undicesimo verrà invece corrisposto il 50 per cento della retribuzione. Alla base del ritardo ci sarebbe la mancata notifica del provvedimento – arrivata poi l’altroieri – da parte dell’ufficio del personale al comando di polizia municipale. Contattato da MeridioNews il comandante Enzo Miccoli ha scelto di non rilasciare nessuna dichiarazione in merito. 

I rilievi dell’incidente furono svolti dagli agenti della polizia municipale siracusana. L’avvocato dei Formosa, Gianluca Caruso, ha avanzato da tempo dubbi in merito ad alcune «anomalie sul fatto che non siano stati eseguiti accertamenti di prassi anche in incidenti con conseguenze meno gravi, come per esempio gli esami tossicologici e quelli relativi ai metaboliti urinari per tutti i soggetti coinvolti nel sinistro. Inoltre, mancano anche gli accertamenti relativi alla sospensione cautelare della patente per Salerno». Il processo nei confronti di Santo Salerno, il giovane alla guida della Fiat Panda, figlio di un vigile urbano attualmente in servizio, inizierà il prossimo 19 settembre, dopo tre richieste di patteggiamento rigettate

Marta Silvestre

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