‘Caso Cerf-Cefop: la richiesta di parere all’Avvocatura dello Stato a tutela della Corsello?

IN MOLTI SONO PRONTI A SCOMMETTERE CHE QUESTO ULTERIORE RALLENTAMENTO NELL’AVVIO DELLE ATTIVITA’ FORMATIVE  NASCONDE LE “MANFRINE” FATTE QUALCHE ANNO FA

Da oltre un mese una richiesta di parere all’Avvocatura dello Stato blocca l’avvio delle attività dell’ente di formazione Cerf. La vicenda va ricondotta nell’alveo della vendita del Cefop al citato Cerf. Non convince, tanto per cambiare, il tergiversare della dottoressa Anna Rosa Corsello, firmataria della richiesta di parere all’Avvocatura dello Stato, nella qualità di dirigente generale del dipartimento Formazione professionale, che ha stoppato la notifica del decreto di finanziamento in favore dell’acquirente.

La nota di riscontro dell’Amministrazione regionale è del 9 marzo scorso con protocollo n.32327. Perché tanta attesa? Se lo è chiesto la Cigl che, in un comunicato, pubblicato ieri dal nostro giornale, considera intempestiva la nota di richiesta dopo sette mesi di procedura che ha portato alla vendita del Cefop al Cerf con atto notarile.

Si ha il fondato dubbio che la richiesta di parere prodotta dalla dottoressa Corsello risponda alla necessità della stessa di tutelarsi rispetto a quanto contenuto nell’ordinanza di autorizzazione alla misura cautelare per il parlamentare del PD, Francatonio Genovese, emessa dal Tribunale di Messina per il noto scandalo “Corsi d’oro”. D

iversamente non troverebbe alcuna spiegazione la circostanza che qualche giorno prima il Cerf diventa proprietario, con atto notarile, del Cefop e settimane prima la stessa dottoressa Corsello aveva trasmesso all’ente acquirente nulla osta favorevole al passaggio del Cefop al Cerf.

Una ricostruzione, seppur breve, che lascia dubbi e che scatena l’ira dei lavoratori dell’ex Cefop che si vedono allungare oltremisura i tempi della ripresa lavorativa.

La vicenda appare uno smacco al personale recentemente assunto dal Cerf per lo svolgimento delle attività propedeutiche all’avvio delle corsualità di cui al Piano giovani. L’eventuale marcia indietro dell’Amministrazione regionale potrebbe provocare la reazione del Cerf con l’avvio di azione legale per il risarcimento danni diretto alla stessa dottoressa Corsello.

Lo ripetiamo, la mossa intempestiva del dirigente generale del dipartimento regionale Formazione professionale di rivolgersi all’Avvocatura dello Stato appare come un tentativo di volersi tutelare rispetto a possibili conseguenze derivanti da quanto contenuto nell’ordinanza del Tribunale di Messina sull’inchiesta messinese della Formazione professionale.

Secondo quanto emerge dall’inchiesta, gli enti gestori della Formazione professionale, nell’esercizio di tale funzione, assumono la qualifica di incaricati di pubblico servizio. Il denaro di cui dispongono e che gestiscono è a tutti gli effetti denaro pubblico.

Ne discende, secondo quanto si legge, lo ripetiamo, dagli atti dell’ordinanza, che è a tutti gli effetti gestore del denaro pubblico, relativamente al quale ha l’obbligo del rendiconto, oltre che della restituzione dell’eventuale avanzo.

L’esistenza degli enti che, pertanto, hanno natura di associazioni senza finalità di lucro è unicamente funzionale alla gestione dei finanziamenti provenienti dalla Regione siciliana, riconducibili alla stessa, allo Stato od al Fondo sociale europeo (Fse).

Secondo questo scenario, la dichiarazione di insolvenza del Cefop sarebbe con ogni probabilità viziata da illegittimità. Un ente no profit non può fallire così come un’impresa non può gestire corsi di formazione professionale. Se così dovesse essere, ci si dovrebbe interrogare sul ruolo del Tribunale fallimentare di Palermo, con riferimento alla vendita di venti mila ore formative, attrezzature e Personal computer del Centro di ricerca elettronica (Cres) di Monreale avvenuta all’asta fallimentare nel 2011 a valere sull’Avviso 20/2011.

La vicenda della compravendita di ore formative ha trovato disciplina nella circolare assessoriale n.31 del 5 dicembre 2011 a firma del dirigente generale del dipartimento Formazione professionale dell’epoca, Ludovico Albert. Circolare abrogata dal Governo del presidente Rosario Crocetta nel giugno 2013 con apposita delibera di Giunta. Ma questa è altra storia che merita uno specifico approfondimento.

Per restare sull’attualità dei fatti, precisiamo che da quanto riferitoci, le voci che si sono rincorse, nelle scorse ore, secondo le quali l’Avvocatura dello Stato abbia espresso parere contrario, sarebbero al momento prive di fondamento.

La partita resta aperta . . . su tutti i fronti.

 

Giuseppe Messina

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