LA CONFERENZA DEI CAPIGRUPPO, CON OGNI PROBABILITA’, NON CALENDARIZZARA’ LA SFIDUCIA AL PRESIDENTE DELLA REGIONE. PER IL LEADER SICILIANO DI NCD “E’ UNA SCELTA TECNICA”
E venne il giorno. Il giorno in cui, il Presidente della Regione sicilia, Rosario Crocetta, si sarebbe dovuto presentare a Sala d’Ercole, con i nomi della nuova squadra di Governo. Così lui stesso aveva annunciato. Così non è. La crisi che doveva essere lampo (ma di lampo, evidentemente, ci sono solo le cerniere) si sta trasformando in una crisi alquanto complessa.
Come vi abbiamo raccontato nel dettagli stamattina, in questo articolo, non c’è l’ombra di un accordo tra il PD e il governatore che si ostina a volere riconfermare Nelli Scilabra, Linda Vancheri e Salvatore Calleri. Ovvero gli assessori che fanno riferimento al Senatore Beppe Lumia e a Confindustria Sicilia. Il che significa, non mollare la presa su Formazione, Attività Produttive ed Energia. Per il Partito Democratico, invece, tutte dodici gli assessori – unica eccezione concessa, Lucia Borsellino- dovranno essere nuovi. Va ridiscussa la linea politica e va aggiornato il programma di Governo.
In questo contesto, oggi alle 16, tornerà a riunirsi Sala d’Ercole. Di cosa discuteranno i nostri? Lo deciderà la conferenza dei capigruppo che si riunisce alle 12. E che, con ogni probabilità, non calendarizzerà la mozione di sfiducia, presentata dal centrodestra, contro il Presidente della Regione siciliana.
Ennesima ciambella di salvataggio lanciata a Crocetta?
Secondo Francesco Cascio, coordinatore siciliano di NCD, si tratterà di un rinvio “tecnico”.
“Il Governo ancora non c’è, non avrebbe senso portarla oggi in Aula- dice a LinkSicilia – La mozione deve essere presentata un minuto dopo la nascita del nuovo esecutivo, perché è rivolta al Presidente, certo, ma anche a tutto il Governo”.
Non solo. Secondo Cascio è opportuno attendere anche per un altro motivo. “Il nuovo Governo, comunque vada, provocherà molti mal di pancia. La nostra mozione di sfiducia, quindi, potrebbe contare sull’appoggio di questi malpancisti”.
In questo momento le firme in calce alla mozione di sfiducia al Crocetta sono 40: sono quelle dei parlamentari del centrodestra e dei 17 parlamentari grillini. Per approvare la sfiducia al presidente di firme ne occorro 46. In questo contesto, i voti dei 9 cuperliani del PD, in totale dissonanza con Crocetta finora, potrebbe essere strategici.
Il coordinatore di NCD, poi, ribadice che il suo è un gruppo coeso. Gli chiediamo, infatti, se è vero, come sostengono alcuni, che qualche deputato del suo partito, a partire da Nino D’Asero, e dallo stesso co-cordinatore, Giuseppe Castiglione, strizza un po’ troppo l’occhio a Crocetta:
“Ho sentito queste voci, ma non sono assolutamente vere. Non posso dire nulla se qualcuno ha dei rapporti personali con Crocetta. Ma tutti i nostri deputati, in Aula, si attengono alle decisioni prese dal partito. Ed è questo che conta”.
Sul prolungarsi della crisi di Governo, Cascio è tranchant: “Era prevedibile che durasse a lungo. Il PD, finalmente, intravede la possibilità di una grande abbuffata, di mettere le mani sul piatto, e affonda le dita nelle piaghe di Crocetta”.
E l’ipotesi commissariamento della Regione? “Non ci sono le condizioni e non me lo auguro, come ho già avuto modo di dire. Ma, è ovvio che se da qui a Maggio non si approva il bilanco, ricordiamoci del buco tre miliardi, questa possibilità potrebbe esserci”:
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