Non solo interdizione dai pubblici uffici per sei mesi. Adesso per i sei dipendenti del Cas, nei confronti dei quali la gip Tiziana Lanza ha applicato la misura interdittiva, arriva un altro provvedimento. Nuove grane per i sei indagati accusati di peculato e falso, nell’inchiesta sugli incentivi condotta dalla Dia e coordinata dalla procura di Messina, che ha svelato il sistema messo in piedi da un ristretto circolo di dipendenti per appropriarsi i bonus previsti per i progetti banditi internamente al consorzio di contrada Scoppo.
Il nuovo provvedimento è stato adottato per cinque – Antonio Lanteri, Angelo Puccia, Gaspare Sceusa, Alfonso Schepisi, e Anna Sidoti – dallo stesso Cas e dal Comune per Stefano Magnisi. Quest’ultimo è direttore di sezione della ragioneria di Palazzo Zanca, e all’epoca dei fatti presi in esame dalla magistratura, dal 2012 al 2013, ricopriva all’interno del Cas il ruolo di ragioniere capo, con qualifica di supporto al responsabile unico del procedimento e di collaboratore tecnico a vario titolo. Oltre alla sospensione è stata deciso anche di dimezzare loro lo stipendio.
Il Cas è già a lavoro per sostituire i suoi dipendenti, anche perché come nel caso di Schepisi e della Sidoti, i due sono, anzi erano, direttore dei lavori e responsabile unico del procedimento dei lavori di consolidamento del viadotto Ritiro.
Un pregiudicato 40enne di Grammichele gambizzato con due colpi di pistola nella piazza centrale della…
Aumenta la povertà a Catania. Lo rilevano i numeri dei servizi della Caritas diocesana presentati stamane…
«Riuniamoci e facciamogli guerra». Video pubblicati sul suo profilo social da un 60enne catanese, già…
Una grossa tartaruga Caretta caretta è stata trovata morta in una spiaggia a San Leone,…
Ci sono anche province siciliane tra le 33 in tutta Italia in cui la polizia…
Una casa nel centro storico di Ispica (in provincia di Ragusa) trasformata in un bunker…