«Facendo un giro in città giorno 18 e 19 maggio, quindi dopo la decisione del Cga, ho colto sul fatto attacchini che proprio sugli impianti abusivi incriminati stavano stendendo nuove pubblicità, come vi mostriamo nelle foto allegate, in barba dunque a qualsiasi decisione dei giudici». E’ partendo da questo dato di fatto che la società Job Creation, la ditta che ha vinto il ricorso davanti al Consiglio di giustizia amministrativa, pone due domande al Comune: «Come mai non è cambiato ancora nulla? Come mai nessun impianto pubblicitario abusivo è stato oscurato?».
Una decina di giorni fa l’ultimo grado della giustizia amministrativa ha messo un punto fermo nella vicenda della cartellonistica selvaggia a Catania, annullando due determine dirigenziali del 2012 e del 2013, e stabilendo un principio: il Comune non può negoziare con operatori del settore se i risultati a cui si giunge sono autorizzazioni per la gestione della pubblicità che violano il Piano generale degli impianti. Nella sentenza si fa riferimento anche all’ultimo Protocollo d’intesa siglato dall’amministrazione Bianco con i principali operatori del settore, tra cui i gruppi Alessi e Ciancio. I giudici amministrativi scrivono che non «potrebbe considerarsi legittima la concertazione, con gli operatori già presenti nel mercato di riferimento, di una qualunque forma di sanatoria delle pregresse situazioni di illegittimità. Da un lato – si legge – infatti, non si tratta di materia nella disponibilità di detti operatori; e, d’altro lato, ogni intesa in tal senso, pur se avallata dall’amministrazione, si risolverebbe in una modalità di illegittima esclusione dal mercato catanese delle affissioni di nuovi operatori (o di quelli che, avendovi già operato, ne siano usciti per qualunque ragione, ma che aspirino a rientrarvi».
Nonostante la decisione dei giudici, ancora nulla sembrerebbe essere stato fatto. «Attraverso i nostri legali – afferma Angelo Caruso, amministratore della Job Creation insieme a Maurizio Giuffrida e membro del Tavolo per le imprese – abbiamo mandato una diffida al sindaco Bianco e alle direzioni della polizia municipale e della ragioneria generale, invitandoli entro dieci giorni (la scadenza è prevista per martedì 26 maggio) a completare l’oscuramento degli impianti non in regola».
Poi Caruso torna proprio sull’aspetto della sentenza che più riguarda l’attuale amministrazione. «Avremmo qualcosa da dire anche all’assessore Girlando – continua il componente del Tavolo – il Cga nella sentenza ha fatto esplicito riferimento al protocollo di intesa siglato con le organizzazioni di categoria e lo ha definito con una sola parola: illegittimo. Non c’è molto da dire a riguardo, è stato espressamente ritenuto inapplicabile. E’ inutile, dunque, che Girlando dica che il protocollo non è stato oggetto di esame perché c’è un passo chiaro nella sentenza».
Adesso una tappa importante sarà la stesura del nuovo regolamento sulle pubbliche affissioni che l’amministrazione ha annunciato imminente. «Ci troviamo d’accordo con l’assessore per quel che riguarda la volontà di realizzare un nuovo regolamento per il 2016 che metta la parola fine alla giungla di irregolarità sugli impianti pubblicitari che vige in città da anni».
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