Cartelle esattoriali: una presa in giro?

Mentre Sala d’Ercole continua si cimenta nel disegno di legge sul passaggio al digitale terrestre (questo il tema della seduta d’Aula in corso), in attesa di un bilancio che tarda ad arrivare, le vere ‘operazioni si preparano in commissione Bilancio e Finanze. Dove, grosso modo, sono tre gli argomenti in discussione.

Al primo punto c’è il già citato bilancio. Con il presidente della commissione, Riccardo Savona, che preme per dare un colpo di ‘accelelatore’. Savona – e con lui la stragrande maggioranza dei parlamentari dell’Ars -vorrebbe esaminare e chiudere il bilancio entro la fine di questo mese. Per un motivo semplice: perché a maggio si vota e ad aprile i deputati vorrebbero occuparsi delle elezioni nei rispettivi collegi elettorali.

Il problema è che i ‘desideri’ dei parlamentari non coincidono con quelli del governo. I dodici assessori sono tutti ‘tecnici’ e, a differenza dei parlamentari, non dovrebbero essere molto impegnati nelle competizioni elettorali. E se qualche assessore regionale è comunque impegnato in campagna elettorale, per esempio a Palermo, ha tutto l’interesse a tenere lontani dai collegi elettorali i suoi avversari.

Lo scontro è anche sulla finanziaria. Savona, anche per non perdere troppo tempo, ipotizzerebbe una versione ‘snella’. Mentre il governo ne vorrebbe una ‘grassa’ e ‘pesante’, se non altro perché molti assessori regionali sono in ‘uscita’ e, prima d lasciare il posto, vorrebbero lasciare il ‘segno’.

Il secondo disegno di legge riguarda il cosiddetto piccolo fotovoltaico. Il provvedimento, sponsorizzato dal presidente della Regione, Raffaele Lombardo, e dall’assessore all’Economia, Gaetano Armao, prevede due cose. Primo: l’istituzione di un fondo immobiliare che dovrebbe essere gestito dall’Irfis (passato alla Regione come un ‘guscio vuoto’, se è vero che il ramo d’azienda bancario è stato ceduto: un ‘guscio vuoto’ da riempire, per l’appunto, con il fondo immobiliare). L’Irfis, così si vociferà, sarà il posto dove andrà a sedersi Armao appena lascerà il governo. Da qui la seconda, possibile novità: la trasformazione delle garanzie sussidiarie in garanzie dirette. In pratica, oggi l’Irfis presta garanzie sussidiarie per consentire alle imprese di accedere al credito. Se il disegno di legge verrà approvato, le garanzie, da sussidiarie, diventeranno dirette, garantendo ancor di più chi presta il denaro, cioè le banche.

Il terzo disegno di legge – che in realtà sono due sullo stesso argomento: uno del Pd e il secondo dell’Mpa – riguarda le esattorie. un’iniziativa legislativa che punta a venire incontro alle richieste dei ‘Forconi’. Questo giornale ha già illustrato qualche tempo fa il disegno di legge dell’Mpa. L’obiettivo è evitare che le cartelle esattoriali tartassino gli imprenditori, con particolare riferimento ai titolari di aziende agricole. Stando a indiscrezioni, sembra che questo provvedimento, anche se approvato, potrebbe non sortire i risultati sperati. Non perché sarebbe sbagliato, ma perché su alcune materie la competenza non sarebbe della Regione, ma dello Stato. Da qui la probabile impugnativa della legge da parte del commissario dello Stato. A questo punto sorge il dubbio che questi disegni di legge – non a caso presentati da due partiti che fanno parte della maggioranza che regge le sorti del governo regionale – possano essere il frutto di una sorta di gioco della parti tra Sicilia e Roma. Un modo, neanche troppo velato, per ‘palleggiarsi’ i ‘Forconi’ e, in ultima analisi, per dire agli stessi ‘Forconi’ che la Sicilia avrebbe fatto la propria parte e che la colpa è di Roma…

 

Giulio Ambrosetti

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