Una startup rivolta a ragazzi migranti per offrire un modello di accoglienza innovativo e solidale, a partire dal un luogo simbolo di Palermo, Santa Chiara, per far sì che «chi è accolto impari ad accogliere». Si tratta di Ragazzi Harraga (di cui è capofila il Ciai Palermo), uno tra i dieci progetti premiati in tutta Italia da Unicredit Foundation – con un contributo di 42.500 euro – vincitori dell’ultima edizione del Banco Unicredit Carta E. Il progetto, che vedrà la luce a partire dal prossimo anno, promuove l’inclusione sociale dei minori migranti non accompagnati, e offre opportunità per il loro inserimento lavorativo fornendo, al tempo stesso, un alloggio accessibile attraverso un’esperienza sperimentale di housing sociale temporaneo.
Cuore del programma di Ragazzi Harraga – letteralmente coloro che bruciano le frontiere pur di emigrare -, il quartiere Ballarò e il complesso di Santa Chiara, dove sarà realizzata una struttura ricettiva – una foresteria – che, oltre ad ospitare i turisti e i giovani partecipanti a programmi di mobilità nazionale e internazionale, fungerà da alloggio per otto minori stranieri non accompagnati in uscita dalle comunità di accoglienza, che parteciperanno in maniera diretta alla gestione dell’attività. Il quartiere, invece, rappresenterà la rete di soggetti e associazioni già attivi con i quali collaborare per valorizzare le risorse di un territorio ricco di attivismo sociale con cui questo progetto è già in contatto e mira a sviluppare sinergie.
«Unicredit finanzierà il progetto Casa Santa Chiara nell’ambito del progetto Ragazzi Harraga, di cui è capofila il Ciai – spiega Alessandra Sciurba, referente Ciai per il progetto Ragazzi Harraga a Palermo – Ci rivolgiamo ai ragazzi migranti neo-maggiorenni e l‘obiettivo è renderli protagonisti della loro vita e cittadini attivi. Grazie a un altro finanziamento aggiuntivo, infatti, ristruttureremo nei prossimi mesi una parte del complesso di Santa Chiara e all’interno sarà avviata una soluzione abitativa per ragazzi minorenni soli giunti in italia, poi diventati maggiorenni che rischiano di uscire dal circuito dall’accoglienza. La struttura si sosterrà grazie all’avvio parallelo di una foresteria che mira a offrire un luogo di accoglienza».
Molti i partner che sostengono il progetto Casa Santa Chiara: l’assessorato alla Cittadinanza Sociale del Comune, l’associazione Santa Chiara, il Cesie, la cooperativa sociale LiberaMente, il Cpa Palermo1, Libera Palermo contro le mafie, l’associazione culturale nottedoro, l’agenzia Send e il coworking Moltivolti. «Chi è accolto impara a sua volta ad accogliere grazie proprio al progetto foresteria, offrendo questo turismo solidale che ancora non esiste nel centro storico di Palermo – aggiunge Sciurba – Questi ragazzi saranno accompagnati in una fase delicata della vita per costruirsi un futuro acquisendo capacità professionali all’interno di un sistema di associazioni che già esiste. Il nostro auspicio è che non tutti, ma almeno una parte, possano diventare gestori della foresteria e inserirsi in futuro in quella rete di servizi con la quale impareranno a collaborare».
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