Trasferimento fraudolento di titoli e valori. Con quest’accusa sono stati arrestati oggi gli imprenditori Antonino e Giuseppe Lamonica, padre e figlio, di 61 e 21 anni, di Caronia. I carabinieri del nucleo investigativo di Messina insieme agli uomini della Dia, coordinati dalla Direzione distrettuale antimafia, hanno anche sequestrato beni per un valore di un milione e 200mila euro.
Si tratta dell’intero compendio aziendale della Technolam srls, attiva nel settore edile e della vendita e noleggio di vetture. Tra le automobili sequestrate anche 23 auto di lusso, comprese una Ferrari548 e una Maserati 4.7 S. Bloccati anche vari rapporti finanziari, fra cui conti corrente, depositi bancari e fondi di investimento. Sui Lamonica sono state aperte due distinte indagini, dalle quali sarebbe emersa la creazione «ad hoc dell’impresa Technolam», che secondo gli investigatori era formalmente intestata al giovane Giuseppe La Monica, ma di fatto riferibile al padre Antonino La Monica.
L’uomo, sottolineano gli investigatori, è «sorvegliato speciale e già destinatario di un provvedimento definitivo di confisca, in ragione della sua riconosciuta intraneità a Cosa nostra palermitana, mandamento di San Mauro Castelverde». Il 61enne, già colpito nel 2012 da misura di prevenzione personale e patrimoniale, divenuta irrevocabile nel 2015, avrebbe gestito la società «vanificando l’efficacia dei precedenti provvedimenti ablativi che lo avevano inibito nell’esercizio dell’impresa e occultando l’illecita provenienza di ingenti capitali fatti transitare sui conti correnti dell’azienda».
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