Superato lo scoglio natalizio, il futuro per chi vola dalla e per la Sicilia sarà più roseo. La promessa è stata rilanciata, questo pomeriggio, dal viceministro ai Trasporti Giancarlo Cancelleri, nel corso di una diretta Facebook in cui non sono mancati gli attacchi alla stampa. L’ex deputato regionale, promosso a numero due della ministra De Micheli nel nuovo governo M5s-Pd, si è espresso sulle tariffe sociali che dovrebbero essere introdotte con la finanziaria nazionale.
In ballo ci sono 35 milioni di euro da usare per calmierare i prezzi per chi transiterà dagli aeroporti di Palermo e Catania, ovvero i due principali scali dell’Isola. Per gli altri – Trapani e Comiso – già a partire dalla prossima primavera ci sarà la possibilità di sfruttare i vantaggi derivanti dalla continuità territoriale. Un percorso che invece per Punta Raisi e Fontanarossa è ancora lungo, per ammissione dello stesso viceministro. «Stiamo facendo partire la richiesta per Palermo e Catania, ma la giudico difficoltosa perché l’Ue ci mette il bastone tra le ruote – ha detto Cancelleri -. Ma nell’attesa ci giriamo i pollici? La risposta è la tariffa sociale».
A beneficiare dell’intervento in sede di pianificazione finanziaria nazionale dovrebbero essere particolari classi sociali. «Ci saranno 35 milioni di euro per studenti, per chi si cura fuori, per disabili in possesso della 104 e per i lavoratori fuorisede con redditi personali inferiori ai 20mila euro», ha proseguito Cancelleri. L’opportunità che il governo Conte punta a offrire è quella di prezzi ridotti nella fase di acquisto del biglietto. «Il cittadino si registrerà su un portale, riceverà un codice e quando farà il biglietto userà lo sconto. Stiamo valutando se mettere lo sconto al 30 o 40 per cento», ha spiegato il viceministro.
La diretta video sul social network è nata dalle critiche sull’efficacia dell’iniziativa, messa in campo a fine novembre da Cancelleri insieme ad Alitalia, per contrastare il caro voli per la Sicilia sotto le festività natalizie. Una piaga che, anno dopo anno, condiziona le scelte dei siciliani che lavorano o studiano al Centro-Nord. A riguardo Cancelleri ha difeso la bontà dell’operazione sottolineando che sono stati messi in vendita oltre 5.500 posti a sedere in più, frutto di un aumento dei voli tra il 20 dicembre e il 6 gennaio e della decisione di utilizzare velivoli più grandi. «Ciò ha fatto abbassare i prezzi e, infatti, chi ha comprato dieci-dodici giorni fa ha beneficiato di prezzi di 80 o 100 euro, poi è chiaro che esauriti quei posti i prezzi siano tornai a salire», ha sostenuto il viceministro.
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