Caro Renzi, vuole cambiare l’Europa dei furbi? Blocchi i negoziati segreti sul commercio!

VISTO CHE IL NOSTRO PRESIDENTE DEL CONSIGLIO E’ IL PRESIDENTE DI TURNO DELL’UNIONE, FACCIA UN PO’ DI PULIZIA

Dalle dichiarazioni rese davanti al Parlamento europeo dall’appena eletto presidente della Commissione europea, Jean-Claude Junker, ci è sembrato degno di rilievo il timido accenno ai negoziati segreti sul commercio. Ovvero sulle garanzie in favore delle multinazionali, laddove i loro investimenti non dovessero risultare convenienti alla luce di variazioni legislative operate dagli Stati.

In questo caso le aziende potrebbero chiedere l’arbitrato da parte di soggetti a ciò abilitati dalla Banca mondiale e richiedere i relativi indennizzi. Junker si è limitato a dire che si adopererà per “ridurre il grado di segretezza” degli atti del negoziato. E’ già qualcosa, ma a nostro parere ancora molto poco e poco significativo. Qual è la misura della ‘riduzione’? Avremmo preferito che la dichiarazione fosse più precisa e più ampia: la Commissione europea si adopererà per rinunciare alla trattativa in favore degli interessi delle multinazionali.

Uno Stato nella pienezza della sua sovranità è libero di modificare la sua legislazione e a chi non conviene è libero di smontare baracca e burattini ed andarsene quando vuole al suo Paese.

Ecco, questa sarebbe una bella iniziativa del Matteo Renzi presidente di turno dell’Unione europea. Accanto a questa sarebbe oltremodo opportuno che il nostro Presidente del Consiglio, nella sua qualità di leader europeo, mettesse all’ordine del giorno anche il ritiro dell’Unione europea dal negoziato ginevrino sulle privatizzazioni dei servizi, quali sanità, scuola, trasporti, ecc.

Questo sì sarebbe un modo di rovesciare come un calzino gli interessi parassitari che condizionano l’evoluzione in senso unitario e la relativa integrazione dell’Europa comunitaria. Forza Matteo, faglielo vedere come si fa l’Europa unita fuori dai condizionamenti degli Stati Uniti d’America!

Se il semestre italiano non si caratterizza per queste radicali innovazioni in Europa, non è credibile nemmeno in Italia con le sue pretese innovative. Sarebbe l’occasione buona per accompagnare l’intenzione di Jean-Claude Junker di rendere un po’ più visibili gli indegni negoziati segreti in atto tra Ue e Usa; sarebbe un gesto autorevole per l’Europa di mostrare la propria emancipazione dalle pretese egemoniche statunitensi.

Per capire meglio il tipo di negoziato basta ricordare quanto è avvenuto in Sardegna dove la multinazionale americana dell’alluminio, per ragioni afferenti il costo dell’energia, ha chiuso l’attività abbandonando l’azienda e i lavoratori che producevano alluminio di alta qualità. Ove il trattato in questione fosse stato già vigente l’azienda avrebbe potuto chiedere l’arbitrato internazionale e magari richiedere l’indennizzo per la sua dismissione!

A questo negoziato si è opposta da sempre la cancelliera tedesca Angela Merkel e non a caso si è trovata sorvegliata dallo spionaggio della Cia. Se n’è accorta ed ha allontanato lo spione accreditato presso la delegazione diplomatica come “persona non gradita” e l’ha cacciato. Va da sé che quell’agente della Cia non si trovava lì di sua iniziativa: qualcuno l’aveva spedito lì (indovina chi…)

Questo è uno dei tanti episodi che dimostrano che l’Unione europea si trova sotto lo stretto controllo degli Usa, i quali non vogliono un’Europa quale potenza concorrente nello scacchiere globale.

Riccardo Gueci

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