“Caro presidente Crocetta, mi fate vergognare di essere siciliana”

ADRIANA VITALE, EX SPORTELLISTA, IN UNA LETTERA LANCIA PRECISE ACCUSE SULL’OPERATO DEL GOVERNO REGIONALE CHE NON NE AVREBBE AZZECCATO UNA NELLA GESTIONE DEL PIANO GIOVANI

Non si placano le polemiche nel settore della Formazione professionale, alimentate dalle feroci critiche piombate sul Governo del presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta.

Scivolato sulla buccia di banana, l’esecutivo regionale ha fatto flop con i tirocini formativi, la cui piattaforma non ha garantito trasparenza e facilità di accesso a circa cento mila giovani che hanno tentato di avanzare candidatura per ottenere un posto per sei mesi a 500 euro.

Non meglio la gestione da parte di Italia Lavoro dell’Avviso pubblico n. PGS20142 del 23 giugno 2014 riguardante la selezione di 41 figure nell’ambito del Progetto “Giovani in Sicilia” da contrattualizzare per un massimo di sedici mesi e ‘finalizzato a elevare l’occupabilità e l’occupazione dei giovani attraverso un insieme di opportunità volte all’inserimento lavorativo’.

Per non parlare del bando pubblico del Ciapi per il reclutamento di oltre 2000 lavoratori da impiegare nella ‘Youth Guarantee’ che lascia fuori una larga parte degli ex sportellisti.

In tutte le iniziative richiamate e finalizzate a creare opportunità di lavoro per il giovani, il Governo regionale poco, anzi nulla, ha fatto per valorizzare, anche in parte, i circa 1800 ex sportellisti, facendoli tornare a lavorare.

Eppure continua a sostenere che nessun lavoratore è stato licenziato. I fatti, inesorabilmente, dimostrano esattamente il contrario. L’emergenza sociale è amplificata dal grande disagio vissuto non solo dai circa 1.800 operatori ex ‘Spartacus’ ma anche dagli oltre 2000 operatori degli Interventi formativi che attendono da circa due anni di essere ricollocati nel progetto ‘Prometeo’ del Ciapi.

Le rimostranze dei lavoratori non si sono fatte attendere sia sui social network che sui giornali. La politica sociale nel settore dell’esecutivo regionale può dirsi fallita. L’emergenza resta e sul versante occupazionale i giovani, rimasti a bocca asciutta, si rivolgono ai legali per tutelare il diritto ad una opportunità di lavoro.

Si sono susseguite nelle ultime settimane lettere ad articoli di lavoratori che hanno voluto manifestare apertamente il dissenso per come si sono messe le cose.

Adriana Vitale, nella lettera che pubblichiamo di seguito, addita il presidente Crocetta come il responsabile unico della ‘macelleria sociale’ consumatasi nel comparto dei Servizi formativi.

Un governatore che ha deluso, dando dimostrazione di non essere un uomo libero. La rivoluzione annunciata in campagna elettorale per le elezioni regionali del 28 ottobre 2008, che lo hanno portato a scalare il vertice della Regione siciliana e che aveva dato la speranza di cambiamento, è stato un bluff che la lavoratrice scrive con chiarezza nella citata lettera.

Il presidente Crocetta l’ha poi fatto grossa, come chiarisce Adriana Vitale nella richiamata lettera, censurando i commenti sulla sua pagina del social network egocentrismo, il non è stato sufficiente toglierci la dignità di lavoratori? Ha censurato i commenti nella Sua pagina di un noto social network, togliendo la parola ai lavoratori.

Accusato di egocentrismo, è finito così sotto accusa il governatore della Sicilia, per aver negato persino la possibilità di critica.

Di seguito la lettera di Adriana Vitale ex sportellista, ex Spartacus, ex lavoratrice sospesa nel limbo e senza sostegno al reddito.

Sono in circa 1800 che dallo scorso 23 aprile aspettano di tornare al lavoro e gli impegni assunti dal Governo sono stati disattesi.

Il Presidente è il padre dello sfacelo ma altri attori hanno avuto un ruolo decisivo in questa triste vicenda. Coloro i quali bramano per mettere le mani sui fondi del FSE, e che vogliono la loro fetta sostanziosa di finanziamenti, ostacolando di fatto qualsiasi percorso con la complicità attiva, fattiva e determinante del sindacato che agisce in maniera ambigua. Questo non giustifica il suo operato, vuol solo dire che è debole e non sa imporsi. Lui, che predica coraggio in ogni dove, non si è fatto i conti con i compromessi che ha accettato e accetta per rimanere a galla. Gli uomini che professano la legalità si sarebbero comportati in maniera diversa, si sarebbero dimessi denunciando e spiegando chi, come e perché gli impedisce di agire. Ha solo dimostrato che non è un uomo libero!

Il Presidente prima di abbattere le mura, che indubbiamente meritavano di essere abbattute, avrebbe dovuto mettere al riparo i lavoratori, tutto questo gioco al massacro ha colpito solo i poveri cristi che a cinquant’anni si ritrovano da un giorno all’altro disoccupati con l’aggravante di avere a carico figli che non trovano lavoro.

Si vanta di aver risparmio ingenti somme sulla formazione. Di che risparmio parla? La formazione non è a carico del Bilancio Regionale ma sul FSE, quel FSE al quale l’Italia da cento per ricevere ottanta e ne ritorna indietro quaranta. E poi chiunque sarebbe in grado di risparmiare non onorando gli impegni!

Che legga il Presidente, che legga lui e tutti i suoi amici o presunti tali e i suoi nemici o presunti tali e rifletta sulla situazione nella quale la vecchia politica, sempre attuale, ha relegato i siciliani e che lui “Il Rivoluzionario” aveva promesso di cambiare. E’ solo riuscito a peggiorare le cose con il suo governo che vive d’improvvisazione senza avere un benché minimo progetto per la Sicilia e per i siciliani. Oneri e onori e gli onori arrivano dopo gli oneri!

E poi magari udire qualche analista improvvisato politico snocciolare numeri e ripetere a disco rotto che in termini occupazionali abbiamo prodotto zero, prima di scagliarsi contro di noi, si scagli contro se stesso e faccia una seria riflessione sulle politiche di sviluppo che insieme alla maggioranza ha prodotto. Un solo spiraglio per i giovani bloccato dall’inefficienza e dall’ignoranza.

Il Governatore è nel cerchio magico dei partiti e dei poteri e di questo sistema ne è figlio e padre. Che denunci realmente il malaffare politico e tutti gli sporchi giochi di ricatto, come aveva promesso, solo così sarà rivoluzione altrimenti è solo macelleria, solo conservazione e autoconservazione di un “Posto al sole”. Vediamo i potenti con il ventre pieno e il popolo patire e pagare per una crisi creata da miserabili ingordi. Ha ucciso il bambino e salvato l’acqua sporca.

Sono certa che molti politici sono a conoscenza della drammatica situazione nella quale ci troviamo, ma devo costatare, con immenso sdegno, che nessuno si è fatto avanti, tranne qualche caso più unico che raro, per spendere una sola misera parola. Che succede? Non siamo più appetibili? Il nostro è un elettorato vecchio? Siamo solo numeri? E’ questo il concetto di politica? La politica è tutt’altra cosa, è scelta, è stare dalla parte del debole, è trovare soluzioni, è servire il popolo e non servirsi di esso, è agire nell’interesse della comunità, è metterci la faccia e non solo quando cerca consensi. Siamo diventati gli invisibili! Siete tutti d’accordo per lo sterminio di un’intera categoria? Il vostro silenzio e il vostro comportamento ignavo sono pesanti come un macigno ed è peggiore della mano del ladro. Sì, ladro! Chi ruba la dignità è un ladro, chi ruba la possibilità di vivere una vita decorosa è un ladro, chi toglie dalla bocca dei figli il pane è un ladro e chi assiste inerme a questo furto, è complice.

Il male dei “politicanti” (i politici sono altra cosa) che brulicano in ogni dove sta tutto nel miserabile e sterile calcolo numerico. Interesse di questi parassiti è quello di far finta di cambiare per non cambiare nulla. La fame del popolo é la loro ricchezza. Ci hanno ridotto alla povertà pur non essendo poveri, siamo come le aziende sane che sono costrette a chiudere non perché hanno dei debiti, ma perché vantano crediti dallo Stato. Ma noi siamo esseri umani non siamo aziende, cosa dobbiamo chiudere la famiglia? Cosa presentiamo a tavola? Come paghiamo mutui, bollette, spese mediche, istruzione ai figli? Ci avete ridotto a svuotare le borse e controllare le tasche delle giacche nella speranza di trovare qualche centesimo.

Cosa mai possiamo aspettarci da questa classe politica che è capace solo di auto referenziarsi e auto proteggersi? Cosa mai possiamo aspettarci da chi non riesce a tollerare solo quindici miseri giorni di ritardo nell’erogazione degli emolumenti dinanzi a quindici mesi di ritardo, e anche più, registrati nel mondo della formazione professionale? Cosa mai possiamo aspettarci da chi in barba all’urlo di tantissimi siciliani risponde con un emendamento che pone tra le priorità della Sicilia gli stipendi dei deputati? Non hanno nessun tipo di pudore, non riescono neppure a salvaguardare la loro stessa immagine.

E il Presidente cosa fa? Si difende e si giustifica dicendo che non si è accorto di nulla! Meglio tacere che arrampicarsi sugli specchi, si scivola presidente e si scivola in malo modo. La prego non offenda anche la nostra intelligenza, almeno questo ce lo risparmi!

Un ultimo appunto Presidente, non è stato sufficiente toglierci la dignità di lavoratori? Ha censurato i commenti nella Sua pagina facebook e cosa più grave ha tolto la parola a molti di noi, negandoci persino la possibilità di critica, badi bene critica, e non ingiurie o attacchi alla persona, forse per questo più efficaci e di disturbo al suo egocentrismo.

Lo ricorderemo Presidente, si è guadagnato l’immortalità e i nostri figli leggeranno le sue azioni, anzi le sue distruzioni. Come vorrei ritornare indietro nel tempo e riavere fiducia nel suo operato, questa delusione fa più male del lavoro che a causa sua ho perso, sentendo sulle mie spalle l’infinita frustrazione della fiducia tradita.

Gli applausi, che arrivano dalle giuste azioni, hanno un buon sapore che rimane indelebile nel cuore del popolo, quelli che arrivano dalle parole sono futili come le stesse parole pronunciate.

Evviva la democrazia! Evviva la Rivoluzione Crocettiana! Evviva il grande bluff!

Mi fate vergognare di essere siciliana! In nome di Dio andate via!

Giuseppe Messina

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