Caro Emilio Fede Le scrivo…

Apprendiamo dalle ultime notizie ansa, le dichiarazioni del noto giornalista Mediaset, Emilio Fede, che dichiara che ventimila euro al mese non sono nulla rispetto a quanto egli sia riuscito a dare durante i lunghi anni spesi al servizio della televisione e dell’informazione.

Ventimila euro, continua il giornalista, non fanno la ricchezza e ci tiene a precisare che non naviga nell’oro. Prosegue inoltre dicendo che la prostituzione deve essere considerata un mestiere a tutti gli effetti, quindi legalizzata perché, stando alle misteriose conoscenze del giornalista, queste donne di strada, fatturano molto più di quanto guadagnerebbe attualmente il noto personaggio in questione.

Caro Emilio Fede, sarebbero tante e forse troppe le considerazioni da fare riguardo queste sue affermazioni che lasciano attoniti e indignati i lettori. Noi, ci uniamo a lei per urlare in coro queste incresciose ingiustizie: Emilio Fede merita molto di più.

Con due calcoli veloci, ma non ce ne voglia l’esimio Emilio, in quanto non ci permetteremmo mai di fargli i conti in tasca, possiamo dirle che, se la matematica non è un’opinione, ventimila euro al mese diviso 30 (cioè i giorni in un mese; e puntualizzo per chiarire ai lettori incolti che fanno un mestiere manuale diverso da quello altolocato di giornalista Mediaset) ammonterebbero a circa 660 euro al GIORNO, euro più, euro meno.

Incredibile! Signori di Mediaset, ma cosa vi salta in mente? Come può a vivere un uomo con soli 660 euro al GIORNO?! Almeno mille! Non sono tollerabili certi soprusi verso colui che per anni ha diffuso con chirurgica minuzia il celeberrimo notiziario su Rete 4.

Puntuale più di un orologio svizzero, ha omaggiato i suoi telespettatori con il consueto tg. Sempre nel massimo rigore e nel rispetto deontologico del codice etico. Senza patteggiare mai per una fazione politica piuttosto che per un’altra. E se anche l’avesse fatto era solo per una giusta causa. Giornalisti così non si trovano più nemmeno sul vecchio Cioè (ve lo ricordate?).

Cara Mediaset, la smetta di perdere tempo ascoltando i meschini operai che si lamentano di guadagnare solo 650 euro al MESE. Ma come possono pretendere di più? Ingordi! Mica fanno i giornalisti?!? Quelli operano con le mani, sotto la pioggia, sotto il sole, senza giorni di ferie retribuite. Svolgono un sempliciotto lavoro artigianale. Mica con la testa come ha fatto per 24 anni Emilio Fede.

E quando vi dicono che gli operai lavorano in nero, senza ricevere contributi e senza avere assistenza sanitaria, non stateli ad ascoltare: tutte minchiate!

Torniamo all’incidente che vede protagonista il nostro giornalista. Il beneamato Emilio per colpa della scarsa pensione, inadeguata alle sue esigenze, rischia una crisi di nervi che in parte si è già sfogata nella realizzazione di una nuova missione: infatti, in preda a questo sconcertante disfacimento economico, per cercare di arrotondare il modesto stipendio di ventimila euro al mese si è dovuto svendere alla politica, fondando un nuovo partito che si chiama:“Vogliamo vivere”: quando si dice che le disgrazie non arrivano mai sole.

Infine, vogliamo caldeggiare la dichiarazione del direttore di Rete 4: il lavoro delle prostitute va legalizzato. E’ vero! Anche loro devono pagare le tasse. Anche loro hanno diritto alla pensione e all’assistenza sanitaria. Anche loro devo contribuire al bene comune della società. Evitando così di essere sfruttate da papponi che evadono il fisco.

Ma Se la memoria non mi inganna, anche lei, caro Emilio, aveva intrapreso questa strada lanciando il tormentone invernale del famoso rituale africano del bunga-bunga insieme all’amico Berlusca. Una brillante carriera terminata troppo in fretta, quasi stroncata sul nascere: tutta colpa di quei cattivi giornalisti che non rispettano la legge sulla privacy, così come ha più volte ribadito in vostra difesa, quella Santa donna, che non a caso si chiama Santanchè.

A niente son valsi i raccapriccianti tentativi della devota Daniela di difendervi a spada tratta in tutti i programmi televisivi; ma allora mi chiedo, per quale motivo ha voluto escluderLa dal suo nuovo partito politico? Temeva che potesse sottrarle la scena?! La capiamo, Caro Emilio!

Anche noi ci indigniamo e facciamo pubblico appello agli autori della rete televisiva e a Lei Don Berlusconi, proprio a lei che è l’amico fedele: Insigni Signori di Mediaset non siate spilorci. Come fate a non riconoscere all’Emilio nazionale neppure la buona uscita? Il nostro giornalista ha famiglia da sfamare e moglie da mantenere. Con soli ventimila euro al mese non riuscirà a pagare neppure la prima rata dal chirurgo plastico. Lo sappiamo tutti che la sanità oggi ha alzato i prezzi e mentre i pensionati non riescono a comprare l’aspirina per il malditesta, il povero Fede nonriuscirà a terminare il suo lifting. Ma ve lo immaginate Emilio senza l’ultimo ritocco di botulino?!

Signori ne va della nostra salute mentale! Però caro Emilio, non si scoraggi, le consigliamo di fare un ultimo sforzo e di investire gli ultimi milioni di euro che le rimangono nella banca svizzera in “trucco e parrucco”, così potrà andare a battere anche lei e recuperarli in fretta. Infatti nonostante i tagli alla sanità, la ricerca ha continuato a fare passi da gigante: a Silvio Berlusconi ha regalato i capelli, a lei potrebbe donarle due pettorali grandi come quelli del noto pugile Tayson: immagini quante donne e uomini al suo seguito!

Dunque caro Fede, non nutra rancore verso il suo amico Berlusca che siamo certi vorrà coinvolgere nel suo nuovo partito politico e, neppure verso i suoi ex colleghi di Mediaset: è gente mediocre che non sa apprezzare. L’italia è fatta così non riconosce gli sforzi di un uomo magnanimo quale è lei.

Per questo mi permetto di darle un umile consiglio caro Emilio, visti i lunghi e sacrificati anni di carriera lavorativa, e dato che anche noi “vogliamo vivere”, lasci stare la politica e l’Italia ingrata, piuttosto si prenda una vacanza. Che ne pensa di un bel viaggetto a Vancouver?! E se proprio vuol continuare la sua vita felice , cerchi di rimanerci.

Margherita Ingoglia

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