«Gli agricoltori siciliani non ce la fanno più e scendono in piazza. Se i prezzi per le famiglie corrono, i compensi riconosciuti agli agricoltori e agli allevatori non riescono neanche a coprire i costi di produzione con il balzo dei beni energetici che si trasferisce a valanga sui bilanci delle imprese agricole costrette a vendere sottocosto». Ad accendere i riflettori sulle condizioni non più sostenibili degli agricoltori è Coldiretti Sicilia. Il cui settore agricolo oggi manifesta nelle piazze siciliane per «salvare l’agroalimentare Made in Italy e difendere l’economia, il lavoro e il territorio». Sul banco degli imputati c’è la controversa questione del caro bollette che incide su tutta la filiera: dalla produzione fino allo smercio. Il rischio è che gli aumenti dei costi di produzione possano riversarsi a cascata sul consumatore.
A preoccupare gli agricoltori è l’aumento del prezzo delle materie prime, dei sistemi di imballaggio, della benzina e dei rincari di concimi e mangimi. «Questi ultimi – spiega a MeridioNews il presidente di Coldiretti Sicilia Francesco Ferreri – hanno subito un balzo verso l’alto pari al 70 per cento». Alle doglianze manifestate da Coldiretti si aggiungono, come detto, i rincari di luce e gas. «Tutto ciò comporta uno squilibrio tra la vendita e il costo di produzione – sottolinea Ferreri -, così si rischia di portare avanti speculazioni che faranno morire interi comparti». Le condizioni in cui versa il settore metterebbero in difficoltà non solo piccole e medie imprese, ma anche quelle più grandi e virtuose. «Tra i casi più eclatanti – commenta Ferreri – c’è quello del latte: figuratevi che costano meno tre litri di latte rispetto a un caffè». E il problema, per gli agricoltori, sarebbe sempre lo stesso: il prezzo di vendita non copre il costo di produzione.
«Bisogna capire come ammortizzare i costi energetici – conclude Ferreri – e trovare soluzioni come la predisposizione di incentivi per l’installazione di pannelli fotovoltaici sui tetti delle aziende e delle stalle». Stessa posizione di Andrea Passanisi, presidente di Coldiretti Catania. «La soluzione – propone -, passa dalla sburocratizzazione delle procedure per accedere ai fondi europei destinati all’agricoltura, alle fonti di energia sostenibili, a una semplificazione generale che permetta di accedere ai finanziamenti». Il rischio però – come tutte le volte che si vuole mettere al bando la burocrazia e poi non si riesce -, è che la possibile soluzione possa tramutarsi in un riversarsi dei costi sul consumatore finale. «Per il momento non c’è stato nessun adeguamento dei prezzi – precisa Passanisi -, ma noi in ogni caso non vogliamo minimamente che finisca così». Al contempo, però, «registriamo un aumento della plastica, del cartone, del gasolio che, insieme al caro bollette – prosegue – incidono non poco su tutta la filiera: dalla produzione al trasporto fino al confezionamento e allo smercio». «Così il sistema va in affanno e questo per noi è mortificante – dice Passannisi -, peraltro si crea un ulteriore gap con le aziende estere che puntano ai grandi numeri mentre noi, invece, puntiamo alla qualità».
Per questo oggi l’associazione manifesterà nelle piazze italiane. Anche se non in tutte. «Le iniziative si svolgeranno davanti alle prefetture – spiega Passanisi – e i rappresentanti del governo riceveranno dai dirigenti un documento con le nostre richieste». Ma gli agricoltori di Catania, Siracusa e Messina non potranno manifestare nella propria città. «Le prefetture di queste tre città – sostiene il presidente etneo -, per motivi di spazio, non hanno autorizzato le manifestazioni». Così gli agricoltori catanesi si sposteranno a Enna e i siracusani a Ragusa. A Palermo, invece, gli agricoltori protesteranno in via Cavour, a Caltanissetta in viale Regina Margherita, ad Agrigento in piazzale Vittorio Emanuele, a Ragusa in piazza Matteotti, a Enna in piazza Giuseppe Garibaldi e a Trapani in piazzale Vittorio Veneto. «Non mancheranno azioni eclatanti a sostegno delle proposte della Coldiretti – annuncia la federazione regionale – per garantire il giusto prezzo con la lotta alle speculazioni, assicurare liquidità alle imprese e sbloccare gli interventi per il settore».
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