Caritas inaugura bagni, docce, barbiere e servizi legali «I nuovi poveri invisibili fanno triplicare le richieste»

«I poveri sono in aumento specie tra quello che, un tempo, era considerato il ceto medio». A rivolgersi all’Help center della Caritas di Catania, come spiega a MeridioNews il responsabile delle attività Salvo Pappalardo «adesso sono anche piccoli artigiani e commerciati, indeboliti economicamente dalla pandemia dovuta al coronavirus: i nuovi poveri – sostiene – faranno triplicare le richieste». Di pari passo all’aumentare della domanda, crescono anche i servizi offerti. Ieri mattina, infatti, sono stati inaugurati i due immobili in piazza Giovanni XXIII, nella zona della stazione centrale. Concessi in comodato d’uso dal Comune di Catania, ospiteranno bagni, docce, barbiere e altri servizi a disposizione di chiunque possa averne bisogno. «Un’opera che nasce nel segno di quei valori su cui si costruisce l’autentica umanità», ha detto l’arcivescovo di Catania Salvatore Gristina

All’ingresso c’è un angolo che è stato sistemato come il salone di un barbiere, di fronte la stanza che sarà l’ufficio riservato all’assistenza legale; andando avanti c’è un locale con una parete attrezzata con degli scaffali in cui sono già stati sistemati asciugamano e vestiti, una lavatrice e una asciugatrice. Entrando sulla destra, invece, c’è un locale in cui si terranno i corsi di lingua italiana. Proseguendo si trovano i lavandini, le docce e i bagni (uno anche per i disabili) che saranno messi a disposizione degli utenti, a partire da novembre, per cinque giorni a settimana dalle 9 alle 12 (lunedì, mercoledì e venerdì per gli uomini, mentre martedì e giovedì per le donne). 

Nella mensa vicino alla stazione centrale, ogni giorno, i volontari preparano e distribuiscono in media settecento pasti. Tra il 2018 e il 2019 gli interventi sono aumentati di circa 10mila unità (passando da 225mila a oltre 237mila). Una tendenza negativa che è ancora in atto, come rivela il secondo report Un cuore che vede dove c’è bisogno di amorerealizzato dall’Osservatorio delle povertà e delle risorse dell’organismo diocesano. A preoccupare in modo particolare adesso è la proiezione sul 2020 a causa dell’emergenza sanitaria. «La pandemia ha aggravato la situazione e ha avuto un impatto devastante. Noi – afferma il responsabile locale delle attività della Caritas – proviamo a rispondere ai bisogni degli ultimi degli ultimi ma questa nuova è una povertà invisibile, anche perché – aggiunge – molte persone si vergognano a venire a chiedere il nostro sostegno».

Non solo necessità legate al fabbisogno alimentare ma anche di esigenze di igiene della persona, psicologiche, di formazione e di consulenza legale. Nel corso del 2019, sono state distribuite 20mila colazioni e 1.740 capi di abbigliamento. L’unità di strada ha distribuito circa 26mila pasti e ha consegnato alle persone senza fissa dimora seimila capi di vestiario tra biancheria intima, calze, coperte, giubbotti, cappelli di lana e sacchi a pelo. La rete di accoglienza sanitaria ha avuto 285 pazienti per un numero complessivo di 568 visite. Del centro di ascolto – con medici, psicologi e assistenti sociali – hanno usufruito 1.427 utenti (tra cui 294 nuovi assistiti). Il servizio di consulenza legale, anche tramite la collaborazione con il centro Astalli e gli Avvocati di strada, tra il 2013 e il 2019 ha registrato 119 prese in carico, soprattutto per questioni legate a locazioni, letture di contratti e visione atti pubblici con procura, sfratti abitativi e disbrigo pratiche permessi di soggiorno e ricorsi.  

Marta Silvestre

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