Poche righe per disporre, «in maniera immediata», il rientro in servizio dei navigator nei centri per l’impiego di Siracusa, Augusta, Noto e Lentini. L’ordine di servizio, firmato mercoledì da Michelangelo Trebastoni, dirigente regionale del centro per l’impiego del capoluogo aretuseo, ha immediatamente scatenato una bufera sul dipartimento regionale del Lavoro. In prima linea ci sono proprio i navigator, figure professionali nate per supportare gli operatori dei centri per l’impiego nel percorso d’accompagnamento dei cittadini all’ottenimento del reddito di cittadinanza. Gli addetti ai lavori definiscono l’ordine di servizio, senza troppi giri di parole, «una gaffe allucinante». Stessa linea adottata dalla Cgil di Siracusa che ha bollato il documento firmato da Trebastoni come «privo di ogni fondamento giuridico».
Dietro quell’ordine di servizio ad emergere però è l’ennesima falla organizzativa di un sistema che, anche in Sicilia, non riesce a ingranare la marcia giusta. Basti pensare che a fine dicembre dello scorso anno il centro per l’impiego di Siracusa aveva lanciato il grido d’allarme, indicando ai vertici del dipartimento regionale, la presenza «di oltre 10mila istanze pendenti» sul fronte delle nuove adesioni al reddito di cittadinanza. Per superare il problema già allora si chiedeva il supporto dei navigator attraverso l’intervento di Anpal servizi, cioè l’agenzia nazionale sotto le dipendenze del ministero del Lavoro. Soluzioni tampone in attesa del concorsone annunciato dall’assessore Antonio Scavone con cui si dovrebbero assumere oltre mille dipendenti nei centri per l’impiego di tutta la Sicilia. Tuttavia, su questo punto si sono espresse le sigle sindacali. In una nota congiunta, Cgil, Cisl, Uil hanno denunciato come non si sappia ancora nulla sul potenziamento dei centri per l’impiego.
A questo adesso si è aggiunto l’ordine di servizio che sembra equiparare i navigator a dei dipendenti regionali. «Noi dipendiamo da Anpal e non dalla Regione, quindi non c’è nessun rapporto di subordinazione nei confronti di Palermo: non siamo dipendenti pubblici», spiega un navigator a MeridioNews. Altro nodo al pettine nel documento è quello degli orari: dal lunedì al venerdì dalle 8 alle 14.30 con un rientro pomeridiano mercoledì. «La natura contrattuale del Co.co.co – continua il navigator – non ha vincolo di orario essendo un para-subordinato».
Dal 9 marzo dello scorso anno, con il Covid-19 che iniziava a diffondersi anche in Sicilia e la chiusura degli uffici, i navigator hanno iniziato a lavorare da remoto. L’obiettivo della Regione adesso sembra quello di riportarli prima possibile dentro gli uffici per aiutare i centri per l’impiego nella lunga mole di arretrati. Da risolvere però c’è anche un problema di spazi. Secondo quanto accertato da MeridioNews il centro per l’impiego di Noto è stato recentemente chiuso per problema alla struttura. Chi dalla parte sud della provincia, tra aziende e disoccupato, ha bisogno di seguire una pratica in presenza non ha altra alternativa che spostarsi a Siracusa. «Auspichiamo che la Regione possa individuare una soluzione giuridica adeguata – spiegano dalla Cgil aretusea – tenuto conto della totale disponibilità dei lavoratori in questione ad essere parte attiva nel processo di efficientamento delle politiche attive del lavoro». MeridioNews ha provato, senza successo, a ottenere una replica dall’ufficio di Siracusa.
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