Carabinieri, cambio al vertice in Sicilia È Galletta il nuovo comandante

Cambio al vertice della Legione carabinieri Sicilia. Dopo due anni il generale di brigata Giuseppe Governale lascia il Comando per assumere l’incarico di comandante del Ros (Raggruppamento operativo speciale). Al suo posto arriva il generale Riccardo Galletta, proveniente dal Comando generale carabinieri di Roma. La cerimonia di avvicendamento si è tenuta nel pomeriggio a Palermo, presso la Caserma Dalla Chiesa di corso Vittorio Emanuele, alla presenza del comandante interregionale “Culqualber”, Riccardo Amato, e delle massime autorità militari e civili, tra cui il sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, e il prefetto, Francesca CannizzoPer Galletta si tratta di un “ritorno”. A Palermo era già stato come comandante di gruppo quando al vertice del Comando provinciale c’era Amato.

Al generale Governale arriva «l’apprezzamento e la gratitudine» del primo cittadino di Palermo, che formula anche «i migliori auguri di buon lavoro al generale Riccardo Galletta. Intendo confermare, a nome di tutti i comuni siciliani, gratitudine e apprezzamento per il quotidiano impegno dell’arma dei carabinieri nella nostra regione» conclude Orlando, che è anche presidente dell’Anci Sicilia. 

Governale e Amato, stamani, insieme al comandante generale dell’Arma, Tullio Del Sette, hanno partecipato stamani a una cerimonia al Giardino della Memoria, per ricordare il capitano dei carabinieri, Emanuele Basile, ucciso dalla mafia nel 1980 a Monreale. Ad accoglierli il vicepresidente nazionale dell’Unione cronisti, Leone Zingales, e il presidente della sezione distrettuale di Palermo dell’Associazione nazionale magistrati, Matteo Frasca. Il capitano Emanuele Basile comandava la compagnia carabinieri di Monreale e aveva indagato sulle famiglie mafiose jatine e monrealesi. Nella notte del 4 maggio 1980, a conclusione dei festeggiamenti del Ss. Crocifisso, a Monreale, l’ufficiale fu ucciso a colpi di pistola mentre faceva rientro in caserma dopo avere partecipato ad una cerimonia in municipio. Basile teneva in braccio la figlioletta Barbara e aveva accanto la moglie Silvana, miracolosamente scampate alla pioggia di proiettili. Una volta colpito l’ufficiale si accasciò al suolo raggiunto dai proiettili in parti vitali del corpo.

Per l’omicidio sono stati sottoposti a vari procedimenti penali i palermitani Giuseppe Madonia, Armando Bonanno e Vincenzo Puccio, esponenti di spicco delle cosche mafiose di Palermo-San Lorenzo, Resuttana e Ciaculli. «Il capitano Basile – ha detto il generale Del Sette – è stato un eroico ufficiale che ha servito il Paese con coraggio, scrupolo, professionalità e onore». Il Giardino della Memoria, gestito da Unci e Anm, è «un luogo di cui si deve andare orgogliosi – ha aggiunto Del Sette – qui si sta facendo un lavoro importante per non disperdere la memoria». 

Redazione

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