«Capperi contro il Covid? Sì, ma servono i medici» L’appello delle isole minori per il diritto alla salute

«I capperi contro il Covid? Sì, ma a noi servono i medici». Il bocciolo più famoso di Pantelleria e delle Isole Eolie, che secondo una ricerca scientifica sarebbe anche in grado di destabilizzare una proteina fondamentale per la replicazione del nuovo coronavirus, è il protagonista di una delle cartoline digitali della campagna Vieni a fare il medico sull’Isola ideata da un team di creativi e grafici eoliani e panteschi. L’obiettivo è sensibilizzare sulla partecipazione ai bandi dell’Asp di Messina (che scadono giovedì) per le assunzioni di personale medico da assegnare agli ospedali di Lipari e Pantelleria

«Continuare ad abitare, nascere, vivere e persino morire degnamente su queste meravigliose isole sta diventando impossibile», lamentano i cittadini che da tempo denunciano «una situazione precaria che nega il diritto alla salute di migliaia di persone. Stiamo lottando per la nostra salute – sottolineano – e per la difesa del Servizio sanitario nazionale. Le isole minori della Sicilia hanno urgentemente bisogno di medici». Finora tutte le discussioni organizzate dal Consiglio comunale, le richieste di comitati di cittadini, le proteste, le denunce, le richieste a dirigenti della sanità provinciale, regionale e nazionale, sono rimaste inascoltate. Fino alla tragedia.

A riportare al centro dell’attenzione la questione della rete ospedaliera è stata la morte della 22enne Lorenza Fumarulo, avvenuta la notte tra il 22 e il 23 agosto, dopo giorni di dolori all’addome e alla spalla curati che sono stati curati dall’ospedale di Lipari solo con la prescrizione di antidolorifici. Sul caso la procura di Barcellona Pozzo di Gotto ha aperto un’inchiesta e i cittadini, riuniti in un comitato spontaneo, hanno manifestato per la carenza di organico e la disorganizzazione strutturale occupando la struttura sanitaria e il pontile da cui partono gli aliscafi. «Sarebbe miope limitarci alla ricerca di un capro espiatorio. Non è questo che cerchiamo – affermano dal comitato – Questa tragedia annunciata ha fatto luce sulle carenze croniche di una struttura allo stremo delle sue forze». 

«C’è un dottore sull’isola?», si chiede una ragazza seduta con i piedi nell’acqua del porto davanti alle barche ormeggiate. «Il traffico dopo un turno in corsia», è la scritta che accompagna l’immagine di una barchetta in mezzo a un mare cristallino. «A Lipari e Pantelleria nascono gli asini ma non i bambini». Una campagna che sta rimbalzando sui social pensata anche «per raccogliere feedback da parte di medici che non possono o non vogliono venire a lavorare nelle isole minori – spiega a MeridioNews Paolo Arena, uno dei componenti del comitato – anche a causa di alcune condizioni del bando, cioè il tempo determinato e la mancanza di incentivi». Online da pochi giorni, la campagna ha già riscosso successo e non solo in termini di condivisioni sui social. «I primi medici ci hanno già risposto», aggiungono dal comitato. 

Da anni, l’efficienza della sanità pubblica sulle isole minori è messa a dura prova «da tagli, privatizzazioni e logiche aziendalisteLa politica – lamentano i cittadini – dice che siamo troppo pochi per meritare il diritto alla salute». Intanto l’assessore regionale alla Salute Ruggero Razza è andato a Lipari ad ascoltare le richieste del comitato spontaneo: da una parte, la copertura immediata della pianta organica «che non solo è insufficiente – sottolineano i cittadini – ma che non è nemmeno del tutto coperta» e, dall’altra, la rimodulazione della struttura ospedaliera

A rendere chiara la situazione sono i numeri elencati nel documento dell’assemblea del comitato dei cittadini eoliani: al Pronto soccorso sono previsti sette medici, ma ne sono di fatto in servizio tre; in Medicina e Cardiologia sono previsti quattro medici e due cardiologi, ma in servizio ci sono tre medici e un cardiologo; in Anestesia sono previsti cinque medici sulla carta, ma al momento se ne trovano solo tre (di cui uno andrà via a breve, in quando vincitore di concorso). Stesso discorsi per i 65 infermieri previsti: in servizio ce ne sono solo 34. Il discorso si replica sia per le ostetriche (ne manca una) e tecnici di radiologia, che sulla carta dovrebbero essere il doppio. In pianta organica, poi, sono previsti cinque tecnici di laboratorio analisi: ci sono tutti, ma tre sono esonerati dalla reperibilità. Infine, dovrebbero esserci sei autisti ma ne mancano due e per quanto riguarda l’ufficio ticket, invece, dovrebbe esserci tre unità in servizio ma ne risulta solo una.

«L’assessore Razza – riportano dal comitato – ci ha risposto proponendo una prima fase cuscinetto che prevede l’arrivo di medici (i primi sono già arrivati lo scorso sabato, ndr) con una convenzione con l’ospedale Papardo di Messina», che resteranno fino a quando non si troverà una soluzione definitiva. «Tra gli impegni presi dalla Regione, c’è anche quello di un elicottero stabile sull’isola. Una iniziativa buona, anche se – concludono – il timore è che possa essere un investimento alternativo a una soluzione definitiva». 

Marta Silvestre

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