Come abbiamo scritto la scorsa settimana, gli ispettori dellUnione Europea, nel corso di unispezione, hanno contestato loperato del dipartimento regionale Lavoro. E la storia dei 300 milioni di euro spesi dallassessorato regionale per la Famiglia, le Politiche sociali ed il Lavoro per i cosiddetti cantieri scuola. Iniziativa che ha visto impegnati disoccupati sia in attività lavorativa che nella effettuazione di un corso di formazione finale organizzato dagli Sportelli multifunzionali.
Dalle informazioni assunte, sembrerebbe che la contestazione riguardi la mancata chiusura, a distanza di un anno, del progetto, inspiegabilmente ancora aperto. Il progetto relativo ai cantieri scuola attivati nei Comuni siciliani beneficiari è stato cofinanziato dalla Regione siciliana, con quota nazionale e, una parte, con le risorse comunitarie prelevate dalla misura Inclusione sociale del Fondo sociale europeo (Fse).
Una procedura corretta, quella definita dai controllori della spesa comunitaria (Audit). Sembrerebbe essere stata rispettata sia la correttezza sugli obiettivi prefissati in coerenza con le finalità dellAsse Inclusione sociale del Fse, sia con lutilizzo dei 300 milioni di euro necessari a finanziare nel complesso liniziativa. Ed allora cosè che non ha funzionato? Sempre stando alle indiscrezioni, il dipartimento regionale Lavoro, nonostante si fossero completate al 31 agosto 2011 le azioni previste dal progetto, compreso il corso finale di formazione, avrebbe prso troppo tempo. E infatti, ad oggi, i lavoratori coinvolti nelliniziativa non sono ancora entrati in possesso dellattestato finale. Tecnicamente significa che il progetto è ancora aperto a distanza di oltre quattordici mesi. Un ritardo inqualificabile ed ingiustificabile. quello accumulato dallamministrazione regionale.
E su questo aspetto che gli ispettori comunitari hanno posto più di un rilievo. Si attende di conoscere il contenuto della relazione che sarà stilata nei prossimi giorni, dato che lispezione si è conclusa da qualche giorno. Se questi sono i fatti, di certo la Regione siciliana non ha fatto una bella figura davanti allUnione Europea. Quali saranno gli eventuali risvolti dai rilievi posti non lo sappiamo. La verità è che ci avviciniamo alla fine del 2012 ed il rischio di perdere ulteriori, ingenti risorse comunitarie per incapacità di spesa o di rendicontazione è sempre più concreto. La riprova che le critiche più volte lanciate dalle pagine di questo giornale al Governo regionale guidato dallex presidente della Regione siciliana, Raffaele Lombardo, non erano speciose, ma fondate.
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