Doveva essere l’anno della cultura, e in parte lo è, ma per i cittadini palermitani il 2018 potrebbe essere ricordato come l’anno dei cantieri. Dal collettore fognario di via Roma passando all’anello ferroviario e al passante, con il resto della città sventrata dai lavori per la realizzazione della fibra ottica Open Fiber, Palermo resta ancorata alle date di consegna dei lavori. Che, nel caso ad esempio di via Amari, hanno sforato l’anno di ritardo. Sui cantieri infiniti ora anche la procura di Palermo cercherà di capirne di più, attraverso l’apertura di un’inchiesta conoscitiva, finora senza notizia di reato e per accertare responsabilità nella gestione degli appalti. Probabilmente verranno acquisiti atti e interrogate persone.
Tra coloro che potrebbero essere convocati dai giudici c’è l’avvocato Giuseppe Emanuele Greco, che sostiene gli interessi di sette commercianti di via Sicilia, danneggiati dal prolungarsi dei cantieri per l’anello ferroviario. «Sono partite le cause per una richiesta di risarcimento presso il tribunale civile – dice a MeridioNews -, siamo nella fase delle memorie istruttorie e ne stanno venendo fuori delle belle. Il Comune e RFI (Reti Ferroviarie Italiane) fanno a scaricabarile, ci si trincera sotto la tipologia di chi è committente e chi no, e intanto ci sono stati tre esercizi commerciali che hanno dovuto chiudere nell’assoluta inerzia di chi ha voluto e realizzato l’opera. Qui non si contesta l’opera ma la modalità di realizzazione, ci sono ritardi fuori da ogni ragionevole norma. Oltre alla totale e assoluta mancanza di sensibilità, purtroppo anche da parte del Comune che poteva intervenire e non l’ha fatto».
Viene da pensare per esempio alla promessa degli sgravi fiscali per le attività interessate dai cantieri, anche se l’avvocato Greco si mostra scettico su questa eventualità. «In quel caso si tratta di un incentivo per quello che non guadagnano – chiosa il legale – mentre invece servirebbe sostegno economico reale, come è avvenuto ad esempio alla Guadagna. In quel caso era stata RFI a fornire le somme, qui invece c’è il silenzio più assoluto. Quel che conta alla fine è che ci sono attività commerciali che hanno ridotto del 50 per cento le loro attività». Un respiro per la zona potrebbe essere l’apertura del cantiere lungo viale Lazio, prevista per giorno 20, che dovrebbe consentire (il condizionale è d’obbligo) il passaggio da via Libertà a viale Campania. «Se si aprisse questo sblocco su viale Lazio sarebbe già importante – continua il legale -, anche se via Sicilia è danneggiata ancor prima di viale Lazio. L’importante è che poi si usi lo stesso parametro».
E sull’indagine conoscitiva avviata dalla procura si esprimono anche i sindacati. «È chiaro che siamo a sostegno di qualunque percorso di trasparenza – afferma Paolo D’Anca, segretario Filca Cisl Palermo Trapani – perché non possiamo avere la certezza di un inizio e mai di una fine dei cantieri. Vogliamo che sia fatta chiarezza e siamo a favore di qualunque iter che possa far emergere la verità». Intanto oggi potrebbe essere la giornata decisiva per il passante ferroviario. A Roma, infatti, si terrà un incontro tra Sis e Rfi, forse l’ultima occasione per trovare una sintesi sul futuro della grande opera che da anni attende di essere completata.
In ballo c’è il futuro anche dei 261 operai impegnati nei cantieri, che a febbraio hanno appreso dell’avvio della procedura di licenziamento collettivo. Al centro dello scontro, il braccio di ferro tra Rete Ferroviaria Italiana e l’azienda che ha vinto l’appalto, per un contenzioso di oltre 100 milioni di euro. Nella missiva, la società annunciava di non poter adottare misure alternative a porre rimedio alla situazione di eccedenza del personale, rilevando pertanto la necessità oggettiva di procedere a predisporre un piano di riduzione del personale in relazione alle effettive e ridotte esigenze. Tale riduzione interesserà la totalità delle unità lavorative impegnate nei lavori. Recentemente, Rfi ha mandato segnali rassicuranti annunciando che il collegamento da Palermo Centrale a Punta Raisi potrà essere ripristinato in estate. Sempre che le due aziende riescano a trovare un punto di incontro.
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