Cantico di Librino, inaugurata l’opera con 1200 volti  Presti: «Bus turistici dovrebbero arrivare in periferia»

Più di mille cittadini si fanno opera d’arte. Una piazza gremita.
Scuole, istituzioni e il mondo dell’associazionismo: tutti uniti per dire che Librino ci
mette la faccia
. Al centro della manifestazione, c’è l’inaugurazione del Cantico di Librino alla Porta della Bellezza. Un progetto di street art che si ispira alla preghiera e che vuole costruire
un’architettura spirituale in uno dei quartieri più complicati della città di Catania. L’installazione
fotografica monumentale, ideata dal presidente della fondazione Fiumara d’Arte Antonio Presti, raffigura 1.200 abitanti di Librino ed è stata realizzata
grazie al lavoro di otto fotografi, guidati dal direttore artistico Antonio Parrinello,
che hanno immortalato le espressioni del quartiere, oggi al centro di un percorso di
rinascita che parte proprio dalle parole del Cantico di San Francesco

L’inno d’Italia, eseguito dagli alunni dell’istituto scolastico Angelo Musco,
precede i saluti istituzionali del prefetto Claudio Sammartino e del sindaco Salvo Pogliese.
«La mia presenza è la testimonianza del fatto che lo Stato è vicino – afferma Sammartino sul palco allestito per l’inaugurazione – Voglio
ringraziare e incoraggiare gli insegnanti, i ragazzi, i gruppi e i movimenti che con la
loro generosità hanno dato un contributo prezioso a questa città».
Prima che il sindaco prenda il posto del prefetto nei consueti saluti inaugurali,
Antonio Presti rivolge un invito alle istituzioni: «Con la
precedente amministrazione siamo entrati in cortocircuito ma oggi chiedo rispetto per
questo quartiere
». 

Per l’ideatore dell’opera servono interventi urbanistici che possano
donare luce al quartiere: un piano di restauro e di illuminazione per la Porta della
Bellezza
, e numerosi interventi di manutenzione. Le richieste di Presti
non si fermano qui. «Mi
piacerebbe che i pullman turistici facessero una sosta a Librino
per far vedere ai
viaggiatori come una periferia possa acquisire il diritto alla cittadinanza,
con la bellezza
». Il primo cittadino ha dato la propria disponibilità alla proposta di Presti non mancando,
però, di sottolineare la drastica situazione economica in cui versa il Comune di
Catania. «Non mi sottraggo all’invito e cercherò di fare il più possibile ma bisogna tenere conto del fatto che siamo attraversati da un terremoto economico-finanziario. In ogni caso, Catania – conclude il primo cittadino – è sempre stata in grado di risorgere dalle proprie ceneri». 

Nell’attesa che le promesse diventino realtà per garantire che le opere possano
avere un futuro, «la Fondazione – annuncia Presti a MeridioNews – si riunirà in un
tavolo tecnico con la prefettura».
Dietro le richieste di Presti, c’è un preciso obiettivo: «Eliminare i pregiudizi e
sbarazzarsi della cultura della politica sociale che va sul recupero». Parole vuote
secondo il presidente di Fiumara D’Arte. «I ragazzi – continua – vogliono esempi. La
Porta della Bellezza
 – conclude – non è un’opera che combatte contro qualcosa, ma un’opera che costruisce
un’architettura spirituale nel quartiere dove, tra tre mesi, donerò altre bellezze». 

Gabriele Patti

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