«Ormai all’ospedale non mi stupisce più niente. Non tanto per ciò che riguarda medici, infermieri o inservienti, ma per l’organizzazione generale che lascia a desiderare, che si parli dei reparti o del pronto soccorso». Siamo nel reparto di Urologia dell’ospedale Cannizzaro di Catania dove questa mattina, come racconta la figlia di un paziente ricoverato da due giorni, è arrivata una ditta esterna per effettuare delle pulizie straordinarie. Che hanno costretto i pazienti e i familiari che li assistono a lasciare la propria camera per spostarsi nel corridoio o negli spazi per gli incontri con le famiglie. «Ogni mattina arrivano gli inservienti interni per fare le ordinarie pulizie delle stanze – racconta la donna che, con il padre, arriva da Messina -. Questa mattina, invece, si è presentata una ditta esterna e la caposala ha ordinato una pulizia accurata, con tanto di macchina per il vapore, detergenti professionali e vari strumenti del mestiere». Un evento che, da quel che si vocifera nei corridoi, sembra abbastanza eccezionale.
«Lo si intuisce anche dalle condizioni delle camere, per non parlare dei bagni – aggiunge la donna -. Uno può anche apprezzare l’iniziativa, quello che è assurdo è il fatto di dover fare alzare i pazienti dal letto e lasciarli fuori dalla stanza, in piedi in mezzo al corridoio». Il padre è stato operato due giorni fa alla vescica, molti pazienti del reparto sono costretti a portare il catetere e solo quando più voci hanno cominciato a lamentarsi la caposala ha invitato la ditta a fare le pulizie quando le stanze sono libere. «Già non è facile per nessuno essere ricoverati, almeno si faccia in modo che le condizioni siano decenti. Dovrebbero organizzarsi in maniera adeguata e pulire le camere quando i pazienti sono impegnati in esami o in sala operatoria. Invece hanno anche lasciato acqua per terra e sono dovuti intervenire gli addetti alla pulizia che solitamente si occupano delle stanze».
Alcuni hanno rivolto le loro lamentele ai medici, che però rimandano la responsabilità alla direzione. «Non è una critica nei confronti di dottori, infermieri e inservienti interni – chiarisce la testimone – che fanno semplicemente il loro lavoro e non sanno come dividersi tra le stanze e le sale operatorie. Mio padre è in cura qui da due anni, è stato ricoverato anche per quindici o venti giorni e si vede la differenza rispetto ad altri reparti. Come quello di chirurgia, che è pulito e sistemato perché ognuno ha un compito e non funziona allo sbaraglio». Molto, aggiunge, dipende anche dai pazienti e dal loro modo di porsi. «Ci sono persone che non hanno modi proprio gentili, a volte al pronto soccorso si vedono scenate allucinanti. Ci vorrebbe un po’ di buon senso da entrambi le parti, fermo restando che al paziente vanno garantite pulizia e tranquillità».
In stanza c’è anche un altro signore che racconta la vicenda dal suo punto di vista. «Eravamo in attesa per gli esami che oggi ci toccava fare, quando improvvisamente sono arrivati questi signori, hanno spalancato la porta e si sono messi a pulire con prodotti vari che hanno reso l’aria irrespirabile». La caposala, racconta, gli ha dato ragione e ha chiesto di sospendere le pulizie e spostarsi nelle stanze vuote. «Mentre la ditta lavorava siamo rimasti a sorvegliare la stanza dal corridoio per timore di furti, non sapendo chi entra e chi esce. Per esempio, mentre il mio collega di stanza riposava, è arrivato per ben due volte un altro paziente, ha utilizzato il nostro bagno ed è uscito, senza dire una parola o dare spiegazioni. Una soluzione – suggerisce – potrebbe essere chiudere la porta durante l’orario non di visite ed evitare così il via vai incontrollato».
«Spiace e soprattutto sorprende che la pulizia straordinaria di un reparto, a maggiore garanzia dell’igiene degli ambienti e della sicurezza degli ospiti, susciti lamentele», replicano dal Cannizzaro. L’ospedale spiega come sia difficile, a Urologia come in altri reparti con «turn-over continuo di degenti e dunque con le stanze sempre occupate», effettuare pulizie straordinarie: l’unico metodo è fare allontanare temporaneamente i pazienti dalle stanze. «Nel caso in questione, scusandosi per il disagio, la caposala ha provveduto a informare tutti i pazienti invitando quelli non allettati a sedersi nel locale soggiorno e provvedendo a spostare in altro locale quelli allettati». E sugli eventuali odori dovuti ai prodotti utilizzati, dal Cannizzaro spiegano che si tratta di «prodotti a norma»: «Avendo effettuato anche un sopralluogo, si smentisce categoricamente l’impiego di qualsivoglia sostanza nociva o maleodorante. Durante le operazioni di pulizia, le finestre vengono aperte dagli ausiliari per consentire una più rapida asciugatura dei pavimenti».
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