Continua il braccio di ferro sulla presenza della Regione Siciliana a Cannes. La seconda sezione del Tribunale amministrativo di Palermo ha respinto il ricorso della società Absolute Blue, affidataria per l’organizzazione dell’evento, contro il provvedimento dell’amministrazione regionale che aveva imposto uno stop dopo l’indagine interna voluta dal governatore Renato Schifani. Il caso nasce dall’ingente spesa prevista – quasi quattro milioni di euro – per l’allestimento di Casa Sicilia, una vetrina turistica per l’Isola al noto festival del Cinema in Costa azzurra, di cui si sarebbe dovuta occupare la società lussemburghese di cui è amministratore delegato il fotografo Patrick Nassogne. Un affidamento avvenuto senza gara, in violazione del codice degli appalti, e finito al centro di una tempesta mediatica che ha spinto Schifani alla retromarcia. Contro la quale aveva fatto ricorso l’azienda.
Adesso però il Tar sancisce la legittimità del provvedimento di autotutela adottato dall’assessorato al Turismo e condanna la Absolute blue al pagamento delle spese legali di duemila euro. Per i giudici, la società lussemburghese non ha «dimostrato di essere titolare di diritti di esclusiva» per svolgere il lavoro e, pertanto, sarebbe stato corretto per una pubblica amministrazione come la Regione Siciliana «vagliare l’esistenza di soluzioni alternative ragionevoli» per la scelta della location.
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