Canile, attivisti protestano contro il trasferimento «Affidati ad associazione con denunce per sevizie»

Si fa incandescente il clima attorno al canile municipale di Palermo, dopo la decisione del Comune di trasferire gli animali per consentire la ristrutturazione dell’edificio. Il clima di tensione è arrivato a tal punto che il sindaco Leoluca Orlando in serata ha chiesto al prefetto di Palermo, Antonella Di Miro, di convocare un tavolo con la Regione e il Comune al fine di permettere i necessari chiarimenti sulle operazioni di svuotamento del canile municipale. Allo stesso tempo ha chiesto «ogni necessario intervento a tutela della incolumità di tutti di fronte al rischio di gesti inconsulti». 

Le modalità del trasferimento nei giorni scorsi hanno sollevato malumori e proteste da parte di associazioni e volontari su presunte irregolarità all’interno dell’impianto, che ieri sono culminate con un sopralluogo dei Nas. Al momento, sono una quarantina gli attivisti che stanno protestando davanti ai cancelli per impedire le operazioni di svuotamento che dovrebbero cominciare oggi. All’alba gli attivisti hanno cominciato a recarsi presso la sede del canile, in piazza Tiro a Segno. Già alle cinque del mattino, come ha segnalato ad esempio sui social Marcello Robotti (dell’associazione Vivo civile), i mezzi del Comune erano all’opera per consentire il trasferimento degli animali. Ma grazie al tam tam mediatico gli animalisti sono accorsi immediatamente, impedendo con la loro protesta pacifica le operazioni previste. Si teme un inasprimento degli umori, vista anche la notevole presenza di forze dell’ordine: due camionette antisommossa (polizia e carabinieri), agenti digos, guardie ecozoofile. 

«Il Comune si ostina – dice l’attivista Gemma Versace – a non voler lasciare tutelare i cani agli animalisti e che li hanno a cuore molto più dell’associazione a cui sono stati affidati. In questo modo si è scavalcato chi in maniera gratuita cerca di farli adottare, e invece in questo modo si preferisce pagare 480 euro a cane senza consentirne la tracciabilità, dunque non sapremo mai che fine faranno. Ci è stato detto che la tracciabilità ci verrà data in futuro, ma i cittadini devono sapere anzitempo dove andranno a finire i loro figli pelosi, io così li chiamo». Gli animalisti sostengono invece che essi stessi potrebbero – come già avvenuto più volte in passato – garantire adozioni gratuite, post affido e pre affido, controlli futuri. Con la paura che la provvisoria chiusura della sede porterà a un ulteriore aumento dei randagi. Molti poi i dubbi sull’associazione destinataria dell’affidamento dei cani e sulle modalità della procedura.

 «Abbiamo saputo le info necessarie sull’associazione e sulla titolare solo ieri – conferma l’attivista Ilenia Rimi -. C’è stato un bando quattro mesi fa, poi magicamente in 24 ore questo bando è stato modificato il 15 marzo». Secondo Laura Girgenti, responsabile Ugda (Ufficio Garante Diritti Animali)  il bando sarebbe stato concepito ad hoc per favorire una onlus poco affidabile: «Noi abbiamo fatto una richiesta d’accesso agli atti ma c’è stata negata. L’amministrazione si rifiuta di parlare coi cittadini». Secondo Ilenia Rimi non basta che le denunce penali non siano al momento sfociate in condanne definitive: «È come se un assistente sociale desse un bimbo in affidamento a chi è indagato per pedofilia».

Al momento sulla vicenda il Comune preferisce affidarsi ai comunicati e non rilasciare dichiarazioni. Questa mattina intanto la scoperta del danneggiamento di due furgoni (a cui sono state tagliate le ruote) destinati agli interventi di assistenza ad animali feriti, parcheggiati all’esterno del canile. Un atto immediatamente condannato dal sindaco Leoluca Orlando. «Se qualcuno aveva ancora dei dubbi – ha detto il primo cittadino – finalmente oggi tutto si è chiarito rispetto alla natura criminale di chi in questi mesi ha speculato sugli animali ospitati al canile municipale e sul lavoro e la buona fede di tanti volontari che hanno accudito gli animali. Il gravissimo atto di danneggiamento dei mezzi comunali destinati al trasporto e agli interventi di cura degli animali è per noi solo la conferma di quanto abbiamo già ribadito: con la pianificazione dei lavori di ristrutturazione del canile e l’interruzione dei trasferimenti di denaro alle associazioni private (oltre 920 mila euro) abbiamo rotto un sistema criminale che a tutto è interessato fuorché al benessere dei cani».

«Il paradosso di quanto avvenuto – aggiunge il dirigente Gabriele Marchese – è che adesso, grazie a questo gesto criminale di sedicenti animalisti, non sarà possibile per il Comune, fino alla riparazione dei mezzi, effettuare interventi di assistenza ad animali». Ieri invece, sulle presunte irregolarità all’interno della struttura, il dirigente del Comune aveva detto: «Circolano in queste ore sui social network – ha scritto in una nota – delle fakenews riguardanti presunte illegalità nella gestione della vicenda. Non possiamo che ricordare che l’amministrazione comunale ha fatto, come sempre, tutti i controlli del caso, accertando la regolarità della posizione di tutte le parti private coinvolte. In verità, con questo provvedimento e con l’avvio del cantiere, si pone finalmente fine a una situazione nella quale la buona fede di molti animalisti e volontari è stata sfruttata per proprio tornaconto da alcuni sedicenti amanti degli animali». 

E «una denuncia penale contro il sindaco di Palermo Leoluca Orlando per violazione della legge 281/91 e per istigazione al maltrattamento di animali sarà inviata alla Procura di Palermo dall’Associazione italiana difesa animali ed ambiente (Aidaa) a firma del suo presidente nazionale Lorenzo Croce». Lo dice l’associazione in una nota. «La vicenda – prosegue – è quella del canile di Palermo. I cani proprio in queste ore sono in fase di affidamento a una persona più volte denunciata per violazione dell’articolo 544 del codice penale e più volta sottoposta a fermo giudiziario del suo furgone con a bordo dei cani in sovrannumero e in alcuni casi anche morti. Questa situazione va fermata».

Andrea Turco

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