«È materialmente impossibile allestire un percorso specifico che non metta a repentaglio la salute del personale ospedaliero e dei pazienti». La posizione dei sindaci di Camastra, Campobello di Licata, Canicattì, Castrofilippo, Naro, Racalmuto, Ravanusa, Grotte è netta. Nel mirino c’è la possibilità di creare un reparto Covid-19 all’interno dell’ospedale Barone Lombardo di Canicattì.
Per i primi cittadini, che oggi hanno inviato una lettera denuncia al presidente della Regione Nello Musumeci, all’assessore alla Salute Ruggero Razza, al prefetto di Agrigento Dario Caputo e ai vertici del distretto sanitario, nel nosocomio non ci sono le condizioni di sicurezza necessarie per ospitare i pazienti positivi o potenzialmente positivi.
La valutazione nasce da una serie di osservazioni: dalla «mancanza di trasparenza nella comunicazione e l’assoluta carenza di informazioni per quanto riguarda il possibile focolaio epidemico che potrebbe aver messo a repentaglio la salute di pazienti» alla mancata messa a disposizione dei dispositivi di sicurezza individuali necessari al personale medico. Le critiche infine riguardano anche il numero – ritenuto non sufficiente – di tamponi effettuati al personale in servizio.
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