Candidati alle elezioni europee in Sicilia: scoppia la bagarre nel Movimento 5 Stelle

È GUERRA IN ATTO TRA LE OPPOSTE FAZIONI IN SENO AI PENTASTELLATI SICILIANI. OGGETTO DELLA CONTESA, UN POSTO A STRASBURGO. SI PARLA DI MANUALE CENCELLI. E BEPPE GRILLO CHE DICE?

Si è concluso il secondo turno per la scelta online dei nomi da mandare alle prossime elezioni per Bruxelles e nel Movimento 5 Stelle siciliano è scoppiata la bagarre. Accuse di spartizione di candidati infiammano la polemica interna.

Da quanto si apprende emergono cordate da Prima Repubblica e favoritismi degni della peggiore interpretazione del tanto vantato e sbandierato moderno modo di interpretare la democrazia nel movimento. Succede di tutto e di più nel Movimento 5 Stelle che, affacciatosi per la prima volta alla competizione elettorale per esprimere i propri attivisti al Parlamento europeo, è imploso deflagrando su se stesso.

Almeno questo si registra da quanto sta accadendo nel collegio Sicilia/Sardegna. Protagonisti, manco a farlo apposta, l’esercito di attivisti parlamentari siciliani a Palermo ed a Roma che litigano nel peggiore dei modi, al punto di rispolverare il vecchio manuale Cencelli, per affermare questo o quel candidato.

Ma non avevamo letto da qualche parte che principio assoluto per il fondatore del Movimento Beppe Grillo fosse quello che per “aspirare” ad un posto tra i candidabili in qualsiasi competizione elettorale l’interessato attivista doveva dimostrare di non aver, nell’ultimo quinquennio, alcuna esperienza politica precedente?

Qualche giorno fa avevamo raccolto la protesta di molti cittadini scontenti ed amareggiati dopo aver appreso dei tanti nomi che circolano in questi giorni come “papabili” per un posto all’Europarlamento. Dalle colonne di questo giornale avevamo lanciato un’indiscrezione che riportiamo:

“Sarebbero diversi gli attivisti, secondo le indiscrezioni, pronti a candidarsi pur avendo un trascorso nel Partito Democratico ed in altri partiti”.

Ebbene, un esempio è costituito dalla candidatura della marsalese Paola Sobbrio, che nel 2012 era stata designata assessore dal candidato Sindaco, Annamaria Angileri, renziana di ferro e attuale componente della direzione nazionale del Partito Democratico. Come la mettiamo con i sani e rigidi principi del Movimento in tema di candidabilità tanto difesi da Beppe Grillo e Gianroberto Casaleggio?

Indiscrezioni danno la Sobbrio vicinissima al capogruppo al Senato dei grillini, Vincenzo Maurizio Santangelo, senatore di Trapani. Che funzioni anche tra i Penta stellati la logica spartitoria? E che quindi in Sicilia sia vigente una sorta di deroga alle regole stabilite dal duo Grillo/Casaleggio? Perché a questo sembra di assistere nella guerra in atto che si starebbe consumando tra le diverse anime del Movimento.

A rilanciare il tema, è ilfattoquotidiano.it che sulla vicenda della composizione delle candidature racconta di una vera e propria guerra intestina tutta interna al Movimento.

Nell’Isola la crisi grillina sembra farsi sempre più grande. Sono ancora freschi gli scontri dovuti all’espulsione dei dissidenti Bocchino e Campanella in Senato, e ora c’è chi punta il dito sulla scelta degli attivisti per l’Europa.

Riportiamo un passaggio dell’articolo che richiama la testimonianza di un attivista candidato che non ha superato il secondo turno di votazione online.

“Si era detto no a cordate ed in Sicilia occidentale è successo, spudoratamente, alla luce del sole grazie a portavoce Regionali e Nazionali”, scrive sul suo blog Massimo Castiglione, candidato catanese alle europarlamentarie che non ha superato il primo turno nelle consultazioni on-line.

La bufera però era soltanto agli inizi. Perché Riccardo Nuti, nel suo post, diceva di aver votato gli attivisti Paola Sobbrio e Antonio Zanotto: la prima eletta al primo turno, il secondo finito nella lista definitiva grazie ai 1146 voti raccolti nelle ultime ore.

“In questi giorni – continua Castiglione – Riccardo Nuti, Giulia Di Vita, Claudia La Rocca, Giorgio Ciaccio, movimentisti esemplari, hanno dato delle indicazioni di voto. Risultato? 6 nomi su 8 di quelli indicati sono saltati fuori. Sono dei Nostradamus?”.

Una leggerezza che il Movimento siciliano non ha perdonato all’ex capogruppo alla Camera: le ceneri dello scontro tutto interno al meet up palermitano, che aveva portato all’espulsione del senatore Francesco Campanella, sono ancora calde. E per giudicare il comportamento di Nuti è stata chiesta un’assemblea congiunta di parlamentari e senatori.

“Sul territorio – spiega l’attivista catanese – stanno facendo delle proposte e in qualsiasi direzione ci si muova sembra che si calpesti una merda. La cosa che mi da più fastidio è che lo hanno fatto consapevolmente! Quindi hanno di fatto creato una cordata”.

Le stranezze non finiscono qui. Appare davvero singolare l’esito del secondo turno di votazione dentro il M5S per la designazione della lista per le europee del 25 maggio prossimo. Per esempio, mentre in provincia di Messina i candidati al Parlamento europeo dei Penta stellati sarebbero due, come nella provincia di Agrigento, a Caltanissetta, provincia dell’ex capogruppo all’Ars, Giancarlo Cancelleri, e della sorella Azzurra, parlamentare alla Camera dei deputati, non vi sono candidati nella lista per le europee. Che sia un gesto di cortesia al presidente della Regione Rosario Crocetta, ex Sindaco di Gela?

Ed è altrettanto strano che la provincia di Ragusa non esprime alcun candidato pur esprimendo un Sindaco, unico caso di città amministrata dal M5S in Sicilia. E che dire della provincia di Trapani, la candidatura Sobbrio è grillina oppure a metà con i renziani trapanesi? Dubbi che confermano una possibile implosione del M5S siciliano alla vigilia delle elezioni europee.

Sono in tanti tra fra gli attivisti a sostenere che se i candidati fossero usciti dalle riunioni dei meet up, come si è fatto alle elezioni regionali, le liste sarebbero molto diverse.

“Siamo sicuri che questo metodo di selezione sia il più corretto?”, hanno dichiarato alcuni attivisti al fattoquotidiano.it.

Torniamo a rilanciare il dubbio che a questa tornata elettorale per le europee il Movimento di Grillo possa arrivare fortemente indebolito da molte defezioni. Si parla con insistenza di liste deboli uscite dal voto interno al Movimento come appare la Sicilia Occidentale, da quanto riferitovi essere emerso dall’esito delle votazioni in seno al Movimento.

Giuseppe Messina

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