Campo rom, Orlando firma l’ordinanza di dismissione «Basta precarietà, al via un percorso di integrazione»

I rom dovranno lasciare il campo della Favorita. Lo prevede l’ordinanza firmata dal sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, «per far fronte a situazioni di pericolo imminente o attuale». Nell’atto, il sindaco fa riferimento al recente provvedimento della magistratura che ha sequestrato l’area per la pericolosità delle discariche abusive e per il mancato intervento in questi anni del Comune; imponendo «l’adozione di un provvedimento urgente e contingibile per ragioni di sicurezza pubblica, igiene e necessità di intervenire con immediatezza per superare la situazione di degrado del territorio ed eliminare i pericoli per l’incolumità delle persone e delle famiglie residenti e garantire la dignità delle persone e la tutela dei diritti sociali e civili delle medesime». «Con questo provvedimento – afferma – vogliamo dare accelerazione a un percorso già avviato da tempo, che ha portato negli anni a ridurre in modo consistente la presenza di rom all’interno del campo, permettendo a questa comunità di palermitani di abbandonare una situazione precaria e insicura e supportando un percorso di integrazione».

«L’ordinanza sindacale di oggi – dicono i consiglieri di Sinistra Comune – chiude un’epoca cominciata agli inizi degli anni ’90 con la nascita del campo rom di Palermo. Di fatto oggi è partito il percorso di fuoriuscita delle persone rom e ha preso il via l’iter che in concreto chiude il campo. Apprezziamo lo spirito dell’ordinanza che tiene in grande considerazione i diritti delle persone attraverso la prevista fase di accompagnamento e di autonomia e che inserirà uomini e donne ormai palermitani da tanto tempo in un quadro di protezione e rispetto dei diritti della persona».

Ottimismo anche dalle parole di Claudio Fava, che sottolinea come «l’iniziativa del Comune di Palermo per la dismissione del Campo rom sia doppiamente meritoria. Lo è perché affronta una questione di civiltà senza isterismi e perché dimostra che in Italia ci sono risorse e strumenti per garantire rispetto dei diritti e inclusione». Dubbi invece sono espressi da Igor Gelarda, ormai ex consigliere del Movimento 5 Stelle. «Tutto questo sarebbe positivo se non fosse che ci sono anche migliaia di cittadini palermitani, che speriamo abbiano gli stessi diritti dei rom, che vivono in situazione di povertà e di emergenza abitativa – dice il consigliere ormai calatosi nella parte di esponente della Lega – Allora va bene l’accompagnamento passo per passo per rendere autonome queste famiglie, Ma che non si facciano cose che pongano gli altri cittadini palermitani in secondo piano. L’utilizzo dei beni confiscati alla mafia deve riguardare tutti coloro che hanno emergenze abitative, e deve comportare una graduatoria giusta e che non metta in secondo piano coloro che non provengono dal campo».

Redazione

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