Formazione e lavoro

Da Catania parte “Cambia”: «Un laboratorio per imparare come si fa la politica vera sul territorio»

«Un contenitore per raccogliere idee per rilanciare il Paese attraverso proposte concrete e buona politica». È con queste parole che Simone Dei Pieri presenta a MeridioNews il progetto Cambia. Che nel nome pare avere già tutto il programma che verrà illustrato domenica 19 febbraio a partire delle 16 durante il primo incontro pubblico che si terrà al Centro culture contemporaneedi viale Africa a Catania. La città da dove la realtà ha preso il via arrivando già in meno di due mesi dal battesimo ufficiale anche a Siracusa, Ragusa, Caltagirone e con già in vista l’allargamento ad altre città non solo entro i confini dell’isola. «Alla base c’è la voglia di dare ai giovani, ma anche ai meno giovani – spiega Dei Pieri che è uno dei promotori del progetto – uno spazio in cui imparare come si fa la vera politica sul territorio, a partire dagli aspetti pratici». Per questo, il gruppo è già composto da varie professionalità che metteranno a disposizione le proprie competenze già acquisite sul campo: dalla comunicazione politica agli aspetti normativi.

L’idea, che parte dall’esperienza dell’associazione universitaria Atlas nata anni fa per realizzare degli interventi concreti sul territorio etneo, è quella di non fermarsi ai ragionamenti teorici ma di mettere sul tavoli strumenti utili alla pratica politica. «Abbiamo notato – commenta Dei Pieri al nostro giornale – che ci sono tanti giovani che hanno delle proposte interessanti che faticano però a mettere in pratica per mancanza di conoscenze tecniche, burocratiche, amministrative». Per questo alla base di Cambia c’è l’obiettivo di trasformare le idee in fatti, di essere un anello di congiunzione tra i cittadini e le istituzioni. Da come si presenta una lista per la candidatura alle elezioni comunali fino a come si imposta una proposta di legge nazionale. Cambia si propone come un laboratorio all’interno del quale, già a partire dall’autunno, c’è in programma l’avvio di «corsi di formazione per i leader del futuro». Intanto, quelli del presente hanno già sul tavolo due proposte di legge nazionali da presentare in lavorazione.

Marta Silvestre

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