Un’Agenzia unica che gestirà l’intera rete della Formazione, con l’intento di non tornare a commettere i clamorosi errori del passato. È questa la maggiore delle novità introdotte dal disegno di legge di modifica alla riforma della Formazione professionale siciliana, approvato la scorsa settimana in V commissione (Cultura, Lavoro, Formazione) all’Ars. La sua strada parlamentare, tuttavia, è ancora lunga e tutta in salita. Intanto perché si dovrà trovare la copertura finanziaria in commissione Bilancio. E poi perché dovrà passare all’esame di un’Aula fin troppo consapevole di quanto la Formazione, tra operatori e utenti, impegni migliaia di siciliani.
Un settore finito a inizio legislatura nell’occhio del ciclone per scandali, sprechi, prebende e favoritismi, additato come il maggiore dei mali dell’Isola e che da allora è pressoché paralizzato. Lasciando migliaia di operatori in un limbo di incertezza sul futuro.
Nasce così l’Agenzia regionale per la formazione, che sarà guidata da un direttore nominato dall’assessore pro tempore alla Formazione. Sarà compito della giunta, invece, approvare lo statuto dell’agenzia, attraverso il quale sarà determinata «la dimensione della struttura amministrativa» e sarà definita «l’organizzazione amministrativa, l’articolazione territoriale e la dotazione organica dell’ente».
L’Agenzia si occuperà di approvare e gestire l’albo regionale del personale della formazione, di programmare gli interventi di aggiornamento e di riqualificazione professionale, di rilasciare il parere sulle nuove assunzioni all’interno degli Enti, di approvare e gestire il repertorio regionale delle qualifiche, l’albo regionale delle professioni specialistiche e il registro delle associazioni professionali.
Il timbro apposto dall’Agenzia unica renderà validi gli attestati di qualifica rilasciati dagli organismi di formazione accreditati, mentre sempre da essa bisognerà farsi rilasciare il libretto formativo del cittadino. Lo stesso ente definirà poi i tariffari per i servizi rivolti agli utenti.
«Cambia il mondo della Formazione professionale siciliana – commenta il presidente della V Commissione, Marcello Greco – e cambia l’approccio a questo complesso sistema che interessa la vita di migliaia di siciliani. Prima c’era evidentemente un problema di accreditamento, oggi con l’Agenzia unica la criticità sarà superata. Abbiamo mantenuto l’albo dei formatori, per il resto tutto ruota attorno alla nuova Agenzia». Naturalmente una volta approvate le modifiche al nuovo assetto della Formazione, bisognerà attendere il parere della commissione Bilancio in materia di copertura finanziaria, anche se Greco assicura che «i costi non aumenteranno» e che «l’impegno di spesa è più o meno quello previsto in bilancio».
Si dice invece meno ottimista Vincenzo Figuccia, componente della commissione, secondo cui «rimangono ancora grosse remore rispetto al centralismo degli Enti, mentre ci si augura un maggiore protagonismo degli operatori della Formazione e dei fruitori del servizio». «La paura – sottolinea Figuccia – è che alla fine vengano addirittura rafforzati i potentati, quegli stessi sistemi che a parole Crocetta prometteva di smantellare, e che invece sono ancora tutti là».
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