Un nuovo caso calcioscommesse scuote il mondo del pallone, e tra le persone coinvolte c’è pure un catanese. Francesco Millesi, 35enne centrocampista dell’Acireale che in carriera ha vestito anche la maglia del Calcio Catania, è accusato dalla Procura di Napoli di concorso esterno in associazione mafiosa. Secondo gli inquirenti avrebbe ricevuto 80mila euro dalla camorra per combinare il risultato di due gare del campionato di serie B 2013/14, quando era capitano dell’Avellino.
Il provvedimento fa parte di una più vasta operazione che ha portato all’arresto di dieci persone appartenenti al gruppo camorristico Vanella Grassi di Secondigliano. Tra questi ci sono Antonio e Umberto Accurso, ritenuti presunti finanziatori della combine. Avrebbero dapprima promesso 200 mila euro a Millesi e poi, attraverso un intermediario – l’ex calciatore Luca Pini – gliene avrebbero fatto pervenire 30mila. Che sarebbero poi stati impiegati dall’ex Catania per influenzare alcuni suoi compagni di squadra e favorire la rete del Modena, nel match poi vinto per una rete a zero contro l’Avellino. Partita sulla quale gli Accurso avrebbero scommesso in totale circa 400mila euro, guadagnandone 60milla.
Stesso presunto copione anche per un’altra partita della stagione di serie B 2013/14, Avellino-Reggina 3-0. Stavolta la somma che gli inquirenti sostengono che Milessi abbia ricevuto, sempre dal medesimo intermediario, ammonterebbe a 50mila euro. Sarebbe servita a corrompere i calciatori della Reggina – che non sono stati ancora identificati – per favorire la tripletta della formazione campana. Anche su questa partita gli Accurso avrebbero puntato 400mila euro, ottenendone come profitto 110mila.
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