Calcio: un Palermo da Cinico TV

Sono stato allo stadio a vedere Palermo – Empoli 1 – 2. Gli unici commenti che riesco a mettere assieme sono esclamazioni da Cinico TV, rigorosamente in dialetto palermitano… Meglio non riportarli qui.

I giocatori rosanero non sono apparsi svogliati per 30 minuti. Il che vuol dire che lo sono sati per ben 60. È  tutto dire. Sono buoni giocatori di categoria, ma per vincere devono correre.  Gli unici fuoriclasse per la B in rosa sono Hernandez e Sorrentino. Ambedue dati per partenti. E Hernandez è anche prono agli infortuni. Sicuramente non è una squadra ammazza-campionato. Può salire in A come scendere in Lega Pro. Dipenderà dalla piega che prenderà l’ambiente e la stagione, gli umori, la tenuta dello spogliatoio e tutto il resto.

Una cosa è sicura: non si può pensare di affrontare un campionato di 42 partite con tre soli attaccanti, dei quali uno dato per partente e spesso infortunato (Hernandez), uno che non è una punta e non ne ha il fisico (Dybala), e uno che non ha alcuna esperienza di campionati italiani (Lafferty). Non si registrano grandi miglioramenti in difesa rispetto alla scorsa stagione: per lunghi tratti si sono viste autostrade aperte per due punte dell’Empoli fortissime nella B, come Tavano e Maccarrone, che hanno puntualmente segnato.

Ciò che lascia perplessi, poi, è la strategia del marketing di questa società che sembra l’ombra di se stessa rispetto a pochi anni fa. Un abbonamento per le curve di ben 7.50 euro a partita con un biglietto di 9 è un chiaro invito a non abbonarsi. Soprattutto in virtù delle scelte di mercato che non assicurano un campionato di vertice. Il rischio che per alcune partite si proporranno biglietti a 5 euro (o anche meno) è altissimo, soprattutto per incontri con società storicamente molto modeste e numerose in questa stagione di B:  Latina, Carpi, Crotone, Lanciano, Juve Stabia, Cittadella… Conclusione: l’abbonamento è giudicato più caro del biglietto.

Non stupisce che gli abbonati, in una città di 700.000 abitanti, siano solo 5000 e che molti di questi non vadano nemmeno allo stadio per vedere ulteriori umiliazioni, laddove si sarebbe potuto costruire, tuttavia, un organico che facesse del campionato 2013-1014 una passeggiata trionfale verso la A.

Inoltre, e i fischi compatti di ieri sera lo dimostrano, il pubblico è ancora molto amareggiato per la retrocessione-annunciata dell’anno scorso. Il tifoso rosanero si sente “piagliato in giro” e non c’è di peggio per affrontare serenamente un campionato di serie B a Palermo.

Aggiungiamo i colpi di testa del presidente, e la frittata è dietro l’angolo:  la panchina di Gattuso è già traballante. Un film già visto troppe volte e degno delle gag da Cinico TV di Ciprì e Maresco.

Gabriele Bonafede

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