I tifosi del Catania trattengono il fiato ma, ogni giorno che passa, sembra farsi sempre più concreta l’ipotesi di un ripescaggio in serie B. Oggi, intanto, si è aggiunto un altro importante tassello: il consiglio federale, tenuto conto del parere negativo dato dalla Covisoc a causa del ritardo nella presentazione della fideiussione propedeutica all’iscrizione, ha deciso di non ammettere l’Avellino al prossimo campionato cadetto. Sono adesso tre i posti liberi in B, dopo le esclusioni di Bari e Cesena. La possibilità del salto di categoria ha tenuto banco anche oggi, durante le presentazioni di altri due pezzi pregiati del calciomercato rossazzurro: il centrocampista ex Ternana Federico Angiulli, classe 1992, e l’esterno mancino Cristian Llama, di nuovo al Catania dopo il quinquennio 2007-2012.
«Sono due giocatori fortemente voluti dalla società. Llama – ha precisato il direttore sportivo Christian Argurio – torna a casa dopo aver lasciato un gran ricordo nel cuore dei tifosi: ha qualità enormi e diventerà un punto di riferimento per tutto il gruppo. Angiulli è, invece, un centrocampista giovane ma già con una grande esperienza calcistica: è un calciatore duttile che – ribadisce Argurio – può giocare in un reparto mediano sia a due che a tre, un mancino che ha nel dinamismo e nell‘intensità i suoi punti forti». Riguardo il mercato in relazione al possibile salto in B, il dirigente specifica che «abbiamo già concluso parecchie operazioni anche in ottica futura. Questi calciatori sono stati scelti anche in prospettiva promozione, quindi la rosa non sarebbe stravolta. Cambiando le regole, in B potremmo fare qualche operazione in più, ma la base è già solida e importante».
Federico Angiulli, molto spigliato ai microfoni, ha espresso tutta la sua soddisfazione per l’approdo in una piazza così importante. «Per me è un onore essere qui, questo è il posto migliore in cui venire a giocare in Lega Pro e non solo. Avrei voluto avvicinarmi a Milano dopo l’esperienza a Terni, ma – aggiunge l’atleta – la chiamata del Catania non si può rifiutare». Sulle prospettive di B, il centrocampista è sicuro: «Il divario tra C e B è legato principalmente al ritmo, più che alla tecnica. Ho vinto due campionati in terza serie, quindi ho fatto tre stagioni in cadetteria. Per quel che ho visto in pochi giorni – ammette l’intervistato – la nostra rosa non ha nulla da invidiare a quelle per cui ho giocato in B, anzi è per molti aspetti superiore, dato che Llama, Biagianti e Lodi hanno grande esperienza anche in A». Nessuna preferenza, per lui, in merito alla posizione da ricoprire in campo. «Il mio punto di forza sono inserimenti e tiri, ma posso giocare anche in un reparto composto da due uomini, agendo più a copertura della difesa».
Entusiasmo anche per Llama che ha ammesso, già da anni, la voglia di tornare. «A noi argentini piace vincere i campionati sul campo, ma speriamo che il ripescaggio possa arrivare. Sono sempre stato in contatto con Lo Monaco – ha detto l’esterno classe 1986 – è grazie a lui che ho fatto il salto di qualità. Quando sono venuto qui, nel 2007, mi ha insegnato molto, è stato come un padre per me. Non sarei mai voluto andare via – ha ribadito il calciatore – ma sono stato costretto a farlo a causa dei rapporti non buoni con la dirigenza dell’epoca». Molti suoi ex compagni degli anni d’oro lo hanno contattato. «Ho sentito Mariano Izco e il Papu Gomez che mi hanno dato tanta forza, facendomi un in bocca al lupo. Mi approccio con molta motivazione – ha aggiunto – e con la consapevolezza che vestire questa maglia comporta grande responsabilità. Mister Sottil – conclude Llama – è stato mio compagno di squadra al primo anno in Italia, adesso vederlo in panchina è stato bello: lui è preparatissimo e ha già dimostrato le sue capacità».
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