Per il Calcio Catania il tempo delle trattative sembra essere finito da un pezzo. Tra polemiche e studio approfondito di carte e documenti che hanno catalizzato l’attenzione della città, il capitolo cessione del club ha conosciuto la scorsa notte una determinante accelerata. Dopo la tirata d’orecchie del Tribunale nei confronti di Finaria, con la pubblicazione di un inusuale comunicato stampa nel pomeriggio di ieri a firma del presidente Francesco Mannino, cui è seguito un decreto della sezione fallimentare, la stessa governance si è affrettata in serata a far pervenire in piazza Verga la documentazione richiesta.
Finaria ha così depositato al Tribunale di Catania l’istanza per il bando finalizzato all’apertura di una procedura competitiva. In termini meno giuridici, la documentazione inviata dalla holding di Nino Pulvirenti allontana lo spettro del fallimento e apre le porte al cambio di proprietà tanto auspicato dalla piazza catanese. Di contro il Tribunale, preso atto della proposta bando presentata da Finaria, detterà le regole di partecipazione all’asta.
È qui che entra in campo la Sigi spa, unico acquirente finora presentatosi concretamente per rilevare l’asset. L’unica offerta pervenuta sul tavolo è infatti quella della neonata società per azioni capeggiata da Fabio Pagliara e Maurizio Pellegrino. La base d’asta di un’ipotetica procedura competitiva farà riferimento alla cifra presentata da Sigi: 1.000.001 euro (proprio come sembra: un milione e un euro).
La procedura competitiva esclude dunque che Finaria mantenga la proprietà, ma soprattutto fissa un percorso ben definito: il bando detterà i prerequisiti per la partecipazione, l’apertura della data room a cui tutti i possibili soggetti interessati possono inserirsi presentando un’offerta che possa chiaramente contenere al suo interno un piano pluriennale di ristrutturazione debiti ed il naturale rilancio societario-sportivo. Infine, con tempistiche dettate esclusivamente dal Tribunale, l’apertura delle buste sancirà la migliore offerta, che sarà irrevocabile.
Considerate le trattative di questo genere, all’interno della bozza di bando potrebbero esserci anche delle clausole particolari che stabiliscono la rimodulazione del prezzo al verificarsi di particolari condizioni. Ad esempio, nel caso specifico, qualora la squadra accedesse alle serie B – e così acquisisse valore -, qualunque compratore sarebbe già avvisato di dover sborsare un’ulteriore cifra. Sempre tribunale permettendo.
di Giovanni D’Antoni e Marco Zappalà
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