Tre punti di penalizzazione in meno. È la decisione della corte federale d’Appello che ha ridotto da 12 a nove i punti sottratti al Catania – già retrocesso in Lega Pro – come penalità per le partite in chiusura dello scorso campionato di serie B che l’allora presidente Antonino Pulvirenti ha ammesso di aver comprato. Una vicenda emersa grazie all’operazione I treni del gol della procura di Catania. La società etnea ha annunciato di voler ricorrere.
Pulvirenti ha rinunciato a qualsiasi contestazione della pena, mentre è stato rigettato il ricorso presentato dall’ex amministratore delegato Pablo Cosentino, per il quale è stata confermata l’inibizione per quattro anni con un’ammenda di 50mila euro. Parzialmente accolto il ricorso di Piero Di Luzio, che dovrà pagare 50mila euro anziché 150mila.
Il Calcio Catania «annuncia che ricorrerà ulteriormente», annunciano i vertici. «L’ampia collaborazione dell’ex presidente Antonino Pulvirenti, riconosciuta dalla Procura federale in entrambi i gradi di giudizio, e la certezza che nessun risultato delle partite contestato è stato alterato, inducono la società a ritenere eccessiva la sanzione così determinata». Il direttore generale rossazzurro, Pippo Bonanno, parlando della decisione alla corte d’Appello aveva quantificato in sette i punti di penalizzazione accettabili.
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