Il Catania perde la prima partita del suo campionato. Lo fa sul campo della Casertana, nello scontro diretto con una delle migliori formazioni della Lega Pro. Anche se per punti conquistati il Catania partiva favorito. Sconfitto per 4-1 il Catanzaro, i rossazzurri erano accompagnati da grandi aspettative e pure da un nutrito gruppo di tifosi, circa 120. Ma la prestazione, più del risultato di 2-0, dà a Pancaro diversi motivi per riflettere.
La squadra appare sin da subito ben diversa – per piglio più che per giocatori titolari – da quella mai sconfitta finora in casa e in trasferta. Il campo di gara è inzuppato dalla pioggia caduta nel pomeriggio. Pesa sia sulle giocate dei rossazzurri che dei padroni di casa, che però riescono a esprimersi meglio. Gioco palla a terra, corsa, passaggi corti e poi rapide aperture sugli esterni. La strategia della Casertana è efficace. Fa abbassare il Catania nella sua metà campo, costringendolo a giocare solo su palloni lunghi a scavalcare la linea mediana.
Nonostante la Casertana si dia più daffare del Catania, la gara rimane in equilibrio. Anzi al 14esimo minuto la prima occasione per sbloccare il risultato è sui piedi di Calderini. L’esterno offensivo rossazzurro raccoglie – a poca distanza dal portiere avversario – il suggerimento in profondità di Russotto. Ma anziché cercare il tiro – da posizione favorevole – scava sotto il pallone lanciandolo a destra, verso un compagno. È Calil, che potrebbe concludere a porta vuota se il passaggio non fosse troppo lungo e lui non finisse per incespicare su una zolla malmessa. L’opportunità sfuma.
Il Catania avrà di che dolersene. Sette minuti dopo gli avversari non usano la stessa clemenza. La Casertana continua a sfruttare le fasce e i rossazzurri a soffrire. Mancosu entra in area e – raggiunto il fondo – indirizza il pallone da destra a sinistra, rasoterra. La sfera attraversa l’area piccola senza che Bastianoni – ancora una volta preferito al portiere Liverani – intervenga. Alfageme è appostato sul palo opposto e a porta vuota – a differenza di Calil – mette il pallone in gol. La reazione dei rossazzurri si perde tra i troppi passaggi sbagliati e il pressing degli avversari.
Ma al 34esimo sui piedi di Scarsella capita il pallone del possibile pareggio. L’attaccante – servito con un pallone alto – conclude al volo da dentro l’area di rigore. La traiettoria anche questa volta mette i brividi allo stadio di Caserta, ma termina contro i tabelloni pubblicitari accanto alla porta. Passano altri sette minuti e i rossoblu puniscono il secondo spreco del Catania con un altro gol. Bastianoni esce in scivolata per intercettare un pallone diretto a Negro, nasce una mischia dalla quale la palla sbuca fuori finendo tra i piedi di Mancosu, che deve solo spingerlo in rete.
Prima dell’intervallo il Catania rischia il 3-0. Negro manda alle stelle – con tiro centrale da fuori area – un’occasione nata grazie a una distrazione della difesa rossazzurra. Dentro gli spogliatoi Pancano non riesce a schiarire le idee ai suoi ragazzi. Che pure avevano avuto un’intera settimana – a differenza che negli scorsi appuntamenti – per preparare al meglio il posticipo contro la Casertana. Neppure i cambi danno la scossa. I rossazzurri terminano la gara senza riuscire a concludere mai nella porta avversaria. Ma rischiano di subire la terza rete.
Il sogno del Catania – di avvicinare la carovana di squadre che lotta per i play-off – non si concretizza. Con cinque punti torna al margine della zona retrocessione, a pari punti con le quattro squadre che occupano dalla penultima posizione in su. La Casertana scavalca Akragas e Messina – ora unica formazione imbattuta del torneo – e si riappropria della vetta.
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