«Ci ha meravigliato un fatto accaduto recentemente: durante la partita Catania–Matera del 2 febbraio è stato dato un minuto raccoglimento in memoria di Ciccio Famoso, noto pregiudicato e ultras, lo abbiamo appreso dalla questura di Catania». Così si è espresso questa mattina il nuovo procuratore della Figc Giuseppe Pecoraro davanti alla commissione parlamentare Antimafia dove, tra le altre cose, ha confermato che in seguito all’accaduto è stato «aperto un procedimento perché vi è stata l’autorizzazione da parte della Lega Pro». «È stata la società ad aver chiesto la commemorazione e nel maxischermo è stata ricordata la figura del capo ultras: è un fatto per me grave», ha aggiunto Pecoraro, rispondendo alle domande di uno dei due coordinatori del comitato Mafia e Sport, il senatore Angelo Attaguile. Che, tra le altre cose, è anche stato presidente della squadra etnea negli anni Novanta.
L’episodio al centro delle attenzioni della Figc è l’inizio del match in cui, oltre al ricordo per la morte del capo ultras scomparso il primo febbraio scorso, il capitano rossazzurro Marco Biagianti è andato a depositare dei fiori ai tifosi della curva Sud. Un evento ritenuto particolarmente grave visto che, come conferma Attaguile a MeridioNews, il procuratore durante la seduta avrebbe fatto riferimento a due particolari sul conto di Famoso. «Pecoraro ci ha spiegato che il tifoso era destinatario di Daspo ed era segnalato dalla questura, una persona non raccomandabile, pericolosa dal punto di vista dell’ordine pubblico».«Per questo motivo – continua Attaguile – Ha chiesto come mai fosse stato dato il permesso dalla Lega Pro e chi ha fatto la richiesta da parte del Calcio Catania». Preoccupato per la società che, in passato, era presieduta proprio da lui, Attaguile ha chiesto inoltre che tipo di conseguenze sarebbero potute scaturire dall’avvenimento. «Ho temuto la possibile squalifica del campo del Calcio Catania ma il procuratore mi ha detto che saranno presi provvedimenti solo sui tesserati», aggiunge il senatore.
Versione confermata anche ai microfoni dell’Ansa, davanti ai quali Pecoraro chiarisce: «Il procedimento riguarda il tesserato che ha dato l’autorizzazione: il presidente della Lega Pro, da me sentito – ha chiarito Pecoraro – non ne sapeva nulla. Chi ha chiesto l’autorizzazione, sono certo che sapesse chi fosse Ciccio Famoso». Sulla figura dell’ex capo della Falange d’assalto Attaguile tiene a precisare il suo «ricordo affettuoso» e spera in una risoluzione il più celere possibile della vicenda. «Io dico che non era pericoloso ma era forse un po’ troppo tifoso – aggiunge il parlamentare della Lega Nord-Noi con Salvini – in confronto a chi crea veramente disordini ritengo che fosse una persona tranquilla. L’ho incontrato più volte perché difendeva i colori rossazzurri, non so che argomenti avrà avuto la questura e non entro nel merito perché non ho letto le carte, certo è che mi auguro che la questione possa essere chiusa in senso positivo, evitando possibili squalifiche per una squadra che, a differenza di altre, ha pagato tanto e ingiustamente».
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