Il progetto per la messa in sicurezza della collina di Calatabiano, dove passa la condotta che porta l’acqua a Messina, è in dirittura d’arrivo. Già domani potrebbe essere presentato per andare in gara. Un milione e 700mila euro già pronti da utilizzare. Il 5 settembre c’è stata una conferenza dei servizi per ottenere le autorizzazioni necessarie e in quell’occasione sono state richieste dal rup delle piccole modifiche tecniche a progetto definitivo. Che entro oggi dovrebbero essere apportate.
La notizia arriva direttamente dalla protezione civile regionale dopo una due giorni di intense piogge che si sono abbattute sul centro ionico e che hanno spinto il primo cittadino Giuseppe Intelisano ad attivare il Centro operativo comunale per paura che la collina franasse sull’abitato. Ad essere allertati dal sindaco di Calatabiano sono stati anche Leonardo Termini, presidente dell’Amam, l’azienda acque di Messina, e la protezione civile regionale.
L’acqua piovana ha creato delle fenditure del terreno, lasciando in alcuni punti i quattro tubi in kevlar del bypass dell’acquedotto di Fiumefreddo letteralmente sospesi nell’aria. Il rischio che si interrompesse l’erogazione idrica, e Messina restasse nuovamente senz’acqua, come accaduto 11 mesi fa, ha spinto Termini ha sollecitare l’intervento della Protezione civile regionale, affinché si arrivi alla conclusione di quell’iter che avrebbe dovuto portare in tempi brevi a sostituire il bypass. Ma così non è stato. Ad ottobre 2015 i messinesi restarono senz’acqua per oltre 20 giorni. L’adozione del bypass era stata ipotizzata come intervento temporaneo, ma è ormai quasi passato un anno e le quattro tubazioni in plastica sono l’unico mezzo che consente a Messina di non restare a secco di acqua. Una soluzione tampone che a luglio è stata distrutta da un incendio doloso che ha fatto ripiombare la città dello Stretto nell’incubo di restare senza il prezioso liquido.
Stamattina Amam, Protezione Civile e Comune di Calatabiano si sono recati sul posto per valutare la situazione che si è al momento congelata, ma solo perché ha smesso di piovere. Gli uomini della protezione civile hanno puntellato la condotta nel punto in cui era rimasta sospesa, cercando di collocare dei sostegni anche lungo la collina. Manovra che ha fatto storcere il naso a Termini che da 11 mesi chiede un intervento risolutivo. Anche perché se la collina non viene messa in sicurezza, l’Amam non può procedere a sostituire la condotta con nuovi tubi da un metro di diametro, a causa del rischio di nuove frane.
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