Dopo “il lavoro non è un diritto” del ministro al lavoro, Elsa Fornero, meglio conosciuta come Elsa ‘mani di forbici’, il governo nazionale ci offre un’altra perla di saggezza. Questa volta i diritti d’autore sono tutti per il premier, Mario Monti. Che per svuotare meglio le tasche a lavoratori e pensionati italiani, deve farsi fuori ciò che resta dei sindacati: “La concertazione con le parti sociali è la causa di tutti mali per l’Italia” ha detto ieri. Non lo sapevamo. Anche perché, come ricorda la leader della Cgil, Susanna Camusso, che al professore, per nostra fortuna, dà del filo da torcere, “l’ultima vera concertazione tra governo e sindacati risale al 1993, non capisco di cosa parli e in ogni caso non accetto consigli da chi è stato cooptato, non si è mai confrontato con le elezioni, quindi con la democrazia. Piuttosto” aggiunge Camusso ” bisogna riflettere sugli interessi bancari tutelati da questo governo”.
Ora cerchiamo di capirlo il nostro ‘povero’ Monti: come fa a saziare gli appetiti di banche e finanza europea con questi sindacalisti tra le scatole? Ha ragione. Anzi, gli diamo un consiglio che magari qualche ‘lacché-ascaro’ siciliano (non c’è che l’imbarazzo della scelta) potrebbe fargli arrivare: no alla concertazione e no al suffragio universale. Che senso ha fare votare tutti? Il rischio è che il popolo (affamato) faccia saltare in aria i suoi piani. Torniamo al suffragio censitario: votino solo i ricconi, gli amici di Monti e così si risolveranno tutti i problemi. Dei ricconi, dei banchieri e di Monti.
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