Bufera sul mondo della scuola di Messina e Trapani

Anche la scuola nel mirino della magistratura. Sequestrati oggi gli atti relativi al Piano di dimensionamento della rete scolastica per l’anno 2012/2013 relativi alle province di Messina e Trapani. Questa volta, a far visita agli uffici dell’assessorato regionale Istruzione e Formazione Professionale, le Forze dell’ordine provenienti da Messina. Pare che a smuovere le acque abbiano contribuito diverse denunce riguardanti nomine di dirigenti scolastici a danno di altri, favorendo i primi in quanto vicini a personaggi politici dei territori interessati.

A far scoppiare l’ennesimo caso giudiziario, come già accennato, è il Piano per il dimensionamento scolastico approvato, agli inizi del 2012, con decreto assessoriale firmato dall’allora assessore regionale all’Istruzione e Formazione, Mario Centorrino. Gli agenti hanno acquisito tutti i verbali del Tavolo tecnico regionale composto da Enti locali, Upi, Anci, sindacati della scuola regionali e territoriali, consigli scolastici provinciali, uffici scolastici territoriali e ufficio scolastico regionale.

Come si arriva al decreto ‘incriminato’? L’assessore elabora un documento sulla scorta dei parametri numerici fissati dalla legge regionale n.6 del 24 febbraio 2000 e in attuazione di una specifica delibera di giunta, adottata dal Governo retto all’epoca da Raffaele Lombardo. Successivamente si apre una fase di concertazione dove la proposta di dimensionamento scolastico viene sottoposta ai componenti del Tavolo tecnico (Comitato regionale). In sede di definizione dell’accordo, nel febbraio 2012, nel corso di una lunga notte di lavori, pare che il documento votato sia stato sostituito. Per cui il Piano approvato con decreto assessoriale poco aveva a che vedere con quello concertato.

Quali i risultati? Sono stati tagliati 171 dirigenti scolastici e sembra siano stati nominati oltre trecento reggenti, con notevoli costi aggiuntivi. É stato quindi possibile creare il doppio dei posti con un enorme vantaggio per chi aveva finalità squisitamente politiche e clientelari. Così come col valzer degli accorpamenti e delle scorporazioni di istituti scolastici pare si siano potuti avvantaggiare amici di politici.

Un’operazione clientelare in grande stile smascherata dall’autorità giudiziaria. Un filone d’inchiesta sull’immenso potere esercitato nel settore dell’istruzione dai vari politici regionali di turno.

Quale il reato ipotizzato? Beh, quando per favorire un giovane dirigente scolastico l’amministratore di turno trasferisce un collega più anziano, il reato potrebbe essere quello di interesse privato in atti di ufficio. Sarà così per l’assessore dell’epoca Mario Centorrino?

L’inchiesta riguarda anche la provincia di Trapani che annovera, storicamente, un cordone ombelicale tra Messina e Alcamo. Una brutta storia tutta vissuta nella famiglia del Pd.

Davanti a questa storia il Governo regionale che farà?

 

Giuseppe Messina

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