«Siamo sicuri di poter dimostrare l’assoluta correttezza nell’operato del sindaco e della sua giunta». A dichiararlo è stato, questa mattina, il professore Giovanni Grasso. Il penalista, che difende l’ex primo cittadino di Catania Enzo Bianco, è intervenuto ai microfoni di Radio Fantastica per parlare dell’udienza che ieri si è tenuto al palazzo di giustizia di piazza Verga. Alla sbarra, con l’accusa di falso ideologico ci sono trenta imputati. Tutti coinvolti a vario titolo nei fatti che hanno portato alla creazione del buco di bilancio nei conti di palazzo degli Elefanti. Vicenda su cui si è già espressa la Corte dei conti condannando Bianco a un risarcimento nei confronti dell’ente.
«Il processo penale riguarda la formulazione delle voci di bilancio, se sia stata fatta in maniera corretta o meno – ha commentato il legale dell’ex sindaco -. Si tratta di una vicenda complessa. In realtà la nostra idea è che l’amministrazione Bianco non abbia contribuito alla crescita del disavanzo e alla creazione del dissesto, ma che anzi, tra il 2013 e il 2018, si sia avuto un miglioramento. I risultati possono essere stati non positivi per via di alcune norme che hanno determinato la cancellazione di alcuni residui attivi e altre che hanno causato una riduzione dei trasferimenti al Comune da parte dello Stato».
Grasso è stato tra i legali che ieri, davanti al gup Pietro Currò, ha eccepito l’indeterminatezza dei capi d’imputazione. «Si è fatto riferimento alla erroneità di alcune previsioni di spesa senza indicare quale fosse la quantificazione di queste voci – ha spiegato Grasso -. Così come si è fatto riferimento ai debiti fuori di bilancio, senza indicarne la quantità. In altri procedimenti simili la procura aveva proceduto diversamente». La difesa di Bianco è convinta di riuscire a dimostrare l’insussistenza delle accuse. «I poteri di un sindaco e della sua giunta sono di indirizzo politico, non di natura gestionale», ha concluso il legale. La prossima udienza si terrà il 27 ottobre.
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