Bruciata l’auto all’attivista palermitana di Libera «Le intimidazioni non fermeranno la primavera»

Questa mattina Chiara Natoli si è svegliata un po’ meno sola. Dopo aver ritrovato nella notte tra sabato e domenica la propria auto bruciata – ma la notizia è trapelata solo questa mattina – l’attivista palermitana di Libera si è ritrovata sommersa da centinaia e centinaia di messaggi e chiamate di solidarietà. Dal vicepremier pentastellato Luigi Di Maio al mondo dell’associazionismo antimafia, come quello del centro Pio La Torre  – che ha ricordato come Chiara abbia scelto di effettuare proprio lì il suo servizio civile – fino all’assessore del Comune di Palermo Giusto Catania. Sulla bacheca Facebook della 31enne attivista antimafia, inoltre, sono tanti gli attestati di stima e gli inviti ad andare avanti.

«Ringrazio tutti per la vicinanza e il sostegno – dice, ancora commossa – Le indagini sono in corso e nutro massima fiducia nei confronti delle forze dell’ordine e della magistratura che si stanno adoperando per individuare i responsabili. In particolare ringrazio la prefetta che sin dalle prime ore mi ha espresso personalmente la vicinanza dello Stato. In attesa delle verifiche ribadisco che quelle fiamme non erano rivolte solo a me, ma colpiscono tutta Libera e i tantissimi che il 21 marzo sono stati con noi in piazza. Un noi che a Palermo e in Sicilia sta facendo rifiorire una nuova primavera. Una primavera che nessun incendio, nessuna intimidazione può fermare».

Ed è proprio pensando a quelle piazze palermitane piene appena qualche giorno fa, esattamente nel giorno della memoria e dell’impegno, che si stanno concentrando gli sforzi degli investigatori. La vettura della giovane, parcheggiata sotto nel popolare quartiere del Borgo Vecchio (di fronte al porto), ha preso fuoco vicino la locale caserma della guardia di finanza. E coloro che avrebbero appicato il rogo potrebbero essere stati ripresi dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

«Ricordare le vittime della mafia vuol dire impegnarsi concretamente per i diritti e la giustizia sociale» scrive Potere al popolo Palermo, ricordando la frase che la stessa Chiara Natoli aveva pronunciato il 21 marzo davanti il teatro Massimo. «Lottare contro quella grande montagna di merda che è la mafia significa non solo lottare contro un’organizzazione criminale, contro una mentalità prepotente e di soprusi, ma anche battersi e lavorare concretamente per la giustizia sociale, per i diritti di tutti e tutte.Tutta la nostra solidarietà a Chiara Natoli di Libera Palermo contro le mafie per il vile attacco subito».

Andrea Turco

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