Un altro colpo alla cosiddetta mafia di Bronte. All’alba i carabinieri di Randazzo – insieme ai colleghi di Bronte e Modica – hanno arrestato Vincenzo Sciacca, classe ’62, che dovrà scontare quattro anni e otto mesi di reclusione; Fabio Vicario, classe ’71, che resterà in carcere per un anno e tre mesi; Giuseppe Uccellatore, classe ’84, condannato a cinque anni e cinque mesi di carcere. Sospesa invece la pena a due anni e cinque mesi per Giovanni Capace, classe ’90. Questi arresti si aggiungo a quelli di una settimana fa di Giuseppe Longhitano, classe ’71, e Benedetto Fazio, classe ’63, condannati rispettivamente a sei anni e dieci mesi e cinque anni e undici mesi.
I sei erano già stati arrestati a febbraio del 2011 durante l’operazione Gatto selvaggio che mirava a sradicare l’organizzazione mafiosa brontese con collegamenti anche nelle Marche, Lombardia e Toscana, specie per quanto riguarda il traffico di sostanze stupefacenti e le estorsioni, come quella a una sala giochi del paese. Tra i sequestri operati dai carabinieri si segnala quello dell’agosto 2007 quando furono bloccati 270 grammi di cocaina, trasportati su una Bmw a noleggio e appositamente modificata per creare un nascondiglio per la droga all’interno del serbatoio. I militari, nel corso delle indagini, hanno sequestrato anche un motociclo rubato e caschi integrali che sarebbero serviti per le sparatorie.
Secondo le ricostruzioni degli investigatori, a Bronte operano due gruppi: quello di Francesco Montagno Bozzone, vicino ai catanesi Carcagnusi, e quello di Salvatore Catania, detto Turi, ritenuto affiliato al clan Santapaola-Ercolano. Tra i due clan non sempre è corso buon sangue, arrivando il 22 febbraio del 2007 a tentare di uccidere Montagno Bozzone, per la terza volta in pochi anni. Un tentativo che seguiva l’uccisione di un affiliato del clan rivale.
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