Garage in pieno centro abitato, pieni di prodotti pirotecnici illegali e ad alto potenziale esplosivo. Nelle ultime ore i carabinieri di Licata e la Guardia di finanza di Siracusa sono intervenuti nelle due città sequestrando oltre sei quintali di botti di fine anno e scongiurando eventuali inneschi che avrebbero potuto provocare seri danni ai palazzi e alle aree limitrofe.
A Licata, nell’Agrigentino, i militari hanno trovato 1.140 confezioni di prodotti pirotecnici, 62 batterie di supporti per il lancio dei fuochi, inneschi di vario genere e pericolosissime bombe carta. Erano nascosti in due distinti depositi, ricavati in un garage e nella cucina di due condomini del centro. In tutto oltre tre quintali di giochi pirotecnici proibiti, molto pericolosi a causa dell’elevato potenziale esplosivo, visto il contenuto pirico. Per metterli in sicurezza si è reso necessario l’intervento degli artificieri antisabotaggio, unità speciale dei carabinieri. Un 33enne licatese, impiegato e incensurato, è stato denunciato con l’accusa di detenzione illegali di esplosivi, per lui si sono aperte le porte del carcere Petrusa di Agrigento.
A Siracusa, la Guardia di finanza ha invece sequestrato 380 chili di fuochi pirotecnici di quarta e quinta categoria. Si trovavano in un garage privato trasformato in deposito abusivo. A insospettire le Fiamme gialle è stato il movimento di una macchina in una zona del centro, sono quindi scattate le perquisizioni nel garage dove sono stati sequestrati 10.300 razzi esplodenti riuniti in batteria, che, sottolineano i militari, «rappresentava un elevato potenziale esplosivo che, in caso di innesco accidentale, avrebbe provocato notevoli danni nelle zone circostanti».
Un 50enne siracusano, C.M., è stato denunciato per i reati di fabbricazione o commercio abusivo di materie esplodenti e omessa denuncia, ma le indagini proseguono sia per individuare ulteriori autori del traffico, sia per risalire alle rotte commerciali di approvvigionamento.
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