Un nuovo rischio sgombero per 14 famiglie di Borgo Vecchio. In Corso Scinà il 14 e il 16 ottobre scorso l’assessorato al Patrimonio del Comune di Palermo ha inviato una serie di diffide agli occupanti di una palazzina: entro 20 giorni dalla notifica le famiglie avrebbero dovuto lasciare l’immobile. Per questo motivo il comitato PrendoCasa lunedì e questa mattina ha presidiato il quartiere popolare, in sostegno alle famiglie. «Anche oggi comunque non si è presentato nessuno – dice l’attivista Carlo Mancuso -. Noi chiediamo che la gente nata e cresciuta qui possa restarci. Tra l’altro sono famiglie che pagano regolarmente le utenze e le spese condominiali, che hanno ristrutturato un immobile abbandonato da 20 anni a proprie spese. Rispetto al rudere passato ora queste sono case nuove».
La palazzina che si vuole sgomberare ha poi una situazione ingarbugliata. Si tratta di una ventina di appartamenti che fanno parte di un bene confiscato recentemente assegnato: sette sono le famiglie a cui il Comune ha destinato altrettanti alloggi; c’è poi un proprietario che sta cercando di affittare l’appartamento e infine gli occupanti. «Con loro il Comune potrebbe avviare un progetto di autorecupero che ha già mostrato di essere una pratica efficace – continua l’esponente di PrendoCasa -. E poi che senso ha avviare le assegnazioni con le occupazioni da poco avviate? Le famiglie che vivono qui non hanno la residenza, e invece dovrebbero averla come prevede la legge nazionale, col risultato che non possono avere il medico di base e non possono iscrivere i figli a scuola».
In ogni caso sembra che dal Comune ci siano state una manciata di convocazioni per le famiglie in questione, con gli assistenti sociali che avrebbero chiesto informazioni sommarie, probabilmente per avviare quei progetti di sostegno e di autonomia abitativa portati avanti dall’assessore alla Cittadinanza Sociale Giuseppe Mattina. Abbiamo provato a contattarlo per una replica, ma al momento non è stato possibile raggiungerlo.
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