Gli alberelli sono stati rubati e la targa, che intitolava l’aiuola ad Aung San Suu Kyi, distrutta. Alcuni degli olivastri piantanti circa un mese fa in piazza Borgo, per l’iniziativa Il giardino dei giusti e delle giuste, non si trovano più dove gli scout li avevano posizionati. Al loro posto, da stamattina, restano le reti di protezione divelte, dei buchi, e della terra sparsa tutta attorno insieme a delle foglie secche. «Non ritengo si tratti di un atto intimidatorio ma è la prova di una città ancora immatura sul rispetto della cosa pubblica», dice il consigliere di quartiere Davide Ruffino, che ha seguito il progetto in qualità di esponente dell’associazione Mobilità sostenibile.
Le piantine di macchia mediterranea, all’incirca 30, erano state donate dal corpo forestale. «Più del danno economico, piuttosto contenuto, dispiace l’atto in sé», aggiunge Ruffino. Ogni alberello non supera i dieci euro di costo, e all’appello ne mancherebbero meno di una decina. La proposta di metterli a dimora negli spazi verdi della piazza del centro cittadino era partita grazie all’interessamento della Federazione nazionale degli insegnanti (Fnism), di Toponomastica femminile, Legambiente, Mobilità sostenibile Catania. «Un progetto partito da piazza Dante – spiega Pina Arena, l’ideatrice – che era stato sposato e messo in pratica anche a Parigi, da un comitato a cui è piaciuta la nostra idea».
L’intenzione dei promotori è quella di non arrendersi di fronte «alla bravata di qualche ragazzino che avrà pensato di passare il tempo a prendere a calci gli alberelli», riprende Ruffino. Ma per ripiantare i piccoli arbusti dovrà passare del tempo, e non per ragioni burocratiche. «Solo dopo l’estate sarà possibile mettere nuovamente a dimora gli alberelli – spiega il consigliere comunale – Prima non è possibile, si rovinerebbero». Quelli che sono già attecchiti, invece, crescono negli altri spazi verdi della piazza, dedicati tra gli altri anche a Piersanti Mattarella, ex presidente della Regione Siciliana ucciso da Cosa nostra.
L’aiuola devastata era invece stata intitolata a Aung San Suu Kyi, politica birmana attiva da molti anni nella difesa dei diritti umani. «Per dare un segno a caldo che questi atti di vandalismo ottuso non ci intimidiscono e non ci fermano – dice Arena – non potendo risistemare gli olivastri, rimetteremo a posto almeno la targa». I personaggi ai quali dedicare le aiuole erano stati scelti dai bambini del Gruppo scout 19, che fa riferimento proprio alla zona di piazza Borgo. «È un dispiacere che abbiano rovinato l’aiuola – racconta un anziano residente – Seduto sulla panchina, vedere crescere gli alberelli mi faceva compagnia, ogni mattina, durante la lettura del giornale».
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