Scarico delle acque reflue nel sottosuolo, sfruttamento dei lavoratori, invasione dei terreni, false attestazioni, reati in materia di sicurezza sui luoghi di lavoro e rimozione di sigilli. Sono questi gli illeciti contestati, nella giornata di ieri, dal personale del commissariato Borgo-Ognina, dopo un controllo in un autolavaggio e gommista al titolare dell’attività S.G che, al termine delle verifiche, è stato indagato in stato di libertà.
Nonostante il sequestro dei locali per scarico illegale delle acque reflue con relativo danno ambientale, S.G. ha rimosso i sigilli per continuare la propria attività. Quando i poliziotti sono intervenuti, il titolare ha dichiarato di essere un cliente dell’autolavaggio e ha indicato in un suo dipendente il proprietario dell’attività.
Da ulteriori controlli effettuati dalle forze dell’ordine, è poi emerso che nell’attività erano stati impiegati due dipendenti in nero e sottoposti a turni di lavoro estenuanti e costretti a lavorare in pessime condizioni di sicurezza e salubrità dei luoghi. Inoltre, circa 20 metri di marciapiede erano stati occupati in modo abusivo.
Insospettiti da due cantieri edili, confinanti con l’autolavaggio e privi di indicazioni del piano operativo di sicurezza, i poliziotti hanno controllato due terreni agricoli su cui erano stati abusivamente costruiti piani di un appartamento senza alcuna concessione edilizia. All’interno degli stessi terreni, sono state trovate anche delle discarica con rifiuti speciali di materiali edili. Per tale motivo, i proprietari G.T. e M.A. e C.G. e S.P.S. sono stati indagati in stato di libertà per i reati di abuso edilizio e smaltimento illegale di rifiuti speciali e le aree sono state sottoposte a sequestro.
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