Tornano in piazza gli operai Blutec. Da stamattina manifestano davanti alla presidenza della Regione siciliana, a Palermo, chiedendo di essere ricevuti dal governo regionale. Oltre un centinaio di operai in sit-in hanno rallentato il traffico mandando in tilt la circolazione. A preoccupare sindacati e lavoratori, dopo l’inchiesta della Procura sulla presunta malversazione di 16,5 milioni di fondi pubblici, il piano di rilancio dello stabilimento siciliano, ormai in bilico, e il destino per i circa mille lavoratori, tra 570 tute blu ex Fiat e 300 dell’indotto.
«Ci auguriamo che il governo regionale prenda posizione su questa vicenda che interessa il territorio – spiega Vincenzo Comella segretario Uilm Palermo -, visto che è il primo finanziatore della reindustrializzazione e della ripartenza per Termini Imerese». A preoccupare le organizzazioni dei lavoratori, anche le voci di una possibile fuga degli produttori cinesi di auto elettriche interessati a investire in Sicilia. Pare infatti che i rappresentanti della Jiayuan intenzionati a sospendere il programma di visite allo stabilimento palermitano. «Lo vedremo – prosegue – su questo deve essere massima l’attenzione dell’amministratore giudiziario».
Quella di oggi, è solo l’ultima delle forme di protesta messe in atto dai lavoratori: giovedì 21 sfileranno per le vie della città nella manifestazione indetta da Fim, Fiom e Uilm. Mentre il giorno dopo, venerdì 22, è prevista un grande corteo a Termini Imerese per chiedere certezze sul futuro. Intanto, il prossimo incontro con il governo nazionale è fissato per il prossimo 9 aprile, «ma noi stiamo chiedendo con forza di anticiparlo» conclude Comella.
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