Blutec, proroga degli ammortizzatori per gli ex operai Fiat  Sindacati cauti: «Accordi vanno ratificati, si parli di futuro»

Esclusi da ogni sostegno sociale, per la più amara delle beffe, cioè per essere stati licenziati un giorno prima dal momento in cui sarebbero scattati gli ammortizzatori sociali. Una vera e propria ingiustizia per 21 lavoratori dell’ex indotto Fiat di Termini Imerese, ai quali il cosiddetto decreto semplificazione del governo Lega-5stelle ha rimediato riconoscendo loro la mobilità in deroga. Un risultato che si deve anche all’impegno in prima persona della senatrice pentastellata Antonella Campagna. E che però da solo non basta. «L’impegno del governo in tal senso era stata l’unica nota positiva dello scorso tavolo ministeriale – riconosce il sindaco Francesco Giunta – Con questo si è riusciti a tutelare i lavoratori dell’area complessa di Termini e di Gela (una 30ina … ndr) che scontavano la stessa beffa. Almeno per loro è stata ristabilita la giustizia. Restano le preoccupazioni su Blutec. Per questo abbiamo chiesto al governo di aprire altre manifestazioni di interesse o per affiancare l’azienda o per sostituirla se è il caso. Blutec finora non ha prodotto nulla di concreto, da una parte deve ancora restituire 21 milioni di euro a Invitalia e dall’altra dovrà affrontare un’indagine della magistratura». 

Un altro grande tema, rimasto finora insoluto, era quello relativo alla proroga degli ammortizzatori sociali, in scadenza a dicembre 2018. Col decreto legge per le politiche attive del lavoro, approvato nei giorni scorsi dal governo, si dispone la proroga per 12 mesi degli ammortizzatori sociali per il 2018 e 2019 per le imprese con più di 100 dipendenti con problemi occupazionali. In questo caso, però, il segretario generale della Fiom Sicilia Roberto Mastrosimone invita alla prudenza. «Non si tratta di scetticismo, ma preferirei leggere il testo per intero – ammette il sindacalista – Stando a quello che è stato diffuso, si annuncia la proroga per aziende con più di 100 dipendenti, e da almeno sei mesi in crisi. Sicuramente è un tema che va approfondito meglio. Si parla pure della proroga degli ammortizzatori in deroga per i lavoratori dell’indotto, però in maniera generica. Gli accordi vanno ratificati, al di là dell’annuncio generico dobbiamo capire se la proroga vale anche per Termini Imerese. Ci auguriamo sia così, sarebbe una buona notizia che ci metterebbe nella condizione di tutelare i lavoratori. Ma in ogni caso oltre agli ammortizzatori sociali, dopo sette anni c’è un’urgenza immediata che è quella dell’attività industriale». Il tema di fondo è sempre il piano industriale: da tempo c’è un accordo con Fca per la produzione di Doblò elettrici, ma da solo non potrà assicurare solidità al progetto di rilancio di Termini.

«L’ultimo incontro al Mise è stato interlocutorio perché si attendeva la proroga degli ammortizzatori e, soprattutto, una verifica di tutte le iniziative industriali da realizzare con l’azienda – prosegue Mastrosimone – Blutec continua ad avere difficoltà e noi siamo ancora nella fase embrionale di progettazione, e la produzione in sé non è ancora partita. Dobbiamo chiarire se quelle commesse ci sono o meno. Durante l’incontro con il ministero abbiamo detto che servono altre missioni produttive o aziende che puntino a radicarsi nel territorio termitano, o con Blutec o in maniera autonoma». In quella occasione, il governo si era impegnato a portare a termine una verifica per capire se Blutec possiede quelle caratteristiche per potere soddisfare gli impegni assunti, ovvero la ricollocazione di mille dipendenti. «Va bene gli ammortizzatori per un altro anno – conclude – ma entro il 31 dicembre i lavoratori devono tornare a lavorare».

Mastrosimone dunque resta scettico: «Oltre che di ammortizzatori sociali, ora si parli finalmente anche di lavoro». L’auspicio del sindacalista è in fondo quello di tanti per un progetto, quello del rilancio dello stabilimento di Termini Imerese, che non è mai compiutamente decollato e sul quale si è ormai perso il conto degli annunci. Certamente la proroga degli ammortizzatori sociali, che andrà inserita nella manovra finanziaria ma della quale ancora restano in dubbio le coperture economiche, darebbe una boccata d’ossigeno ai mille lavoratori, tra ex operai Fiat e indotto, in cassa integrazione dopo l’addio dell’azienda del Lingotto nel dicembre del 2011. Da allora l’unico progetto credibile, che ha incassato l’avallo del ministero, è quello di Blutec, ma l’azienda dopo quattro anni stenta ancora a trovare commesse. Dopo un carosello di incontri al Mise, l’ultimo, il 5 ottobre scorso, sono rimasti in sospeso diversi interrogativi. A partire dal progetto di reindustrializzazione che Blutec deve ancora illustrare a Invitalia.

Andrea Turco

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