Tornano in piazza i lavoratori Blutec. Per lunedì prossimo, il 23 settembre, è stata indetta un’assemblea unitaria, alle 9.30, davanti ai cancelli dello impianto di Termini Imerese. La protesta, l’ennesima, è stata convocata con lo scopo di riaccendere i riflettori sulla vertenza che vede in bilico circa mille tute blu, 650 ex Fiat e 300 dell’indotto, dopo l’addio, otto anni fa, dell’azienda del Lingotto. Oltre all’atteso sblocco della cassa integrazione, ferma dal mese di giugno, gli operai chiedono certezze anche sul futuro dello stabilimento, attualmente sotto sequestro.
«L’assemblea sarà anche l’occasione per decidere le iniziative da intraprendere nell’immediato futuro – avverte Roberto Mastrosimone, alla guida della Fiom Cgil Sicilia – visto che ad oggi non abbiamo nessuna prospettiva. La fabbrica è ferma e dentro non c’è più nessuno». Intanto, si avvicina sempre più il 31 ottobre, termine entro il quale il commissario straordinario dovrà presentare un piano industriale di rilancio.
Ma «dalle notizie in nostro possesso, non ci sono grandi movimenti – ammette Mastrosimone -. Più volte abbiamo chiesto al governo, e ora anche al nuovo ministro per lo Sviluppo economico Patuaneli, di aprire a nuovi soggetti e di fare pressione su Fca, ma senza esito. Al termine decideremo quale iniziative adottare, anche forti, e non escludiamo nulla – conclude -, affinché governo e Fca si assumano le responsabilità di questo disastro».
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