Entro la fine di settembre altri 47 lavoratori torneranno in fabbrica, nel rispetto del cronoprogramma concordato con il ministero. L’azienda Blutec, infatti, ha rilevato l’ex stabilimento industriale Fiat di Termini Imerese da un anno, portando avanti un progetto che ha messo al centro il reinserimento al lavoro di molti ex dipendenti. La loro mansione riguarderà il motociclo a tre ruote; a oggi i dipendenti sono ancora 123 e altri 80 dovrebbero essere assunti entro la fine dell’anno per occuparsi nell’allestimento del Doblò.
Numeri impegnativi su cui puntano l’attenzione i sindacati e i rappresentanti del governo nazionale e regionale. Si sono dati appuntamento per un vertice a Roma al ministero dello Sviluppo economico: l’incontro dovrebbe avvenire entro la metà di ottobre. «Le assunzioni sono parte di un progetto condiviso tra le parti sociali, governo nazionale, regionale e azienda – ha ricordato il sindaco di Termini Imerese Francesco Giunta – che porterà, entro dicembre 2018 al reintegro di tutti i dipendenti ancora in attività».
Nulla di nuovo dunque, mentre si attende l’incontro al Mise. Dal canto suo Blutec lo scorso 30 maggio ha confermato quanto già stabilito nella prima fase di sviluppo e rioccupazione dei lavoratori, pur non essendosi ancora concretizzate le iniziative industriali come la motorizzazione elettrica del Doblò e l’assemblaggio del motore a tre ruote per il trasporto di pacchi e pasta. L’azienda ha illustrato nel dettaglio la spesa di circa 5 milioni di euro per l’acquisto di macchinari e attrezzature che saranno istallate nei prossimi mesi.
«Sicuramente la Blutec ha investito in macchinari di nuova generazione proprio per rilanciare lo stabilimento siciliano, in vista anche delle nuove assunzioni, come stabilito per i 47 operai che a fine mese torneranno a lavorare in fabbrica – ha dichiarato Paolo Capone, segretario generale dell’Ugl – Ricordiamo che ci sono altri 500 lavoratori che sono ancora in cassa integrazione. Tuttavia ciò che mi lascia perplesso è il fatto che la Blutec è ancora in debito con il comune di Termini Imerese per oltre 2 milioni di euro per via di tasse non pagate. E mi riferisco a Imu, Tari e Tasi insolute, nonostante il suo insediamento risale a circa due anni fa per rilevare lo stabilimento ex Fiat. Questo getta un’ombra sulla bontà del progetto – ha concluso -, per cui è auspicabile ricevere spiegazioni dai vertici aziendali».
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